Bocche cucite e arresti

Saputo delle mobilitazioni in corso nel Cpt di Bari una cinquantina di antirazzisti pugliesi si radunano di fronte al Centro alla ricerca del punto giusto lungo il perimetro per poter comunicare agevolmente con i reclusi in lotta: il Centro è costruito come un carcere, non si vede niente e anche urla e musica fanno fatica a sentirsi. Da dentro, intanto, continuano a giungere le solite, tragiche, notizie: i tre che si sono cuciti le labbra per protesta hanno ancora le bocche chiuse e sono in infermeria, provati e dimagriti. In molti dentro continuano lo sciopero della fame, che oramai dura da più di una settimana. Il mondo fuori, da parte sua, continua a tacere e nessuno parla della lotta di Bari.

Ascolta la diretta dal presidio raccolta da Radio Blackout:
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Finito il presidio, i solidali si trasferiscono in centro città per informare i baresi di quello che sta succedendo dentro alle gabbie. Lì però vengono raggiunti dai Vigili urbani che intimano loro di tenere cucita la bocca, di stare zitti. Ne nasce un battibecco, e poi un parapiglia. Dopo un quarto d’ora cinque compagni vengono portati in questura. Due saranno rilasciati in serata, gli altri tre arrestati.

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