Ordinaria amministrazione al Cpt di Torino

Un’altra giornata intensa dentro al Cie di Torino. La polizia di schiera fuori dalle gabbie, i cani poliziotto abbaiano. Gabbia per gabbia, inizia una perquisizione: materassi e masserizie all’aria, volano minacce. La questura successivamente dichiarerà che si tratta di “ordinaria amministrazione”. Dai modi, dalla tempistica e da quanto raccontano da dentro, invece, sembra proprio una ritorsione. Due dei tre ribelli che sabato avevano evitato l’espulsione a forza di sangue sparso per terra, infatti, sono ancora decisi a resistere: si scoprirà che uno la sera prima aveva inghittito altri oggetti, senza venire curato. E poi da qualche ora sta circolando in rete il video-appello girato clandestinamente nel Cpt, sgradito di certo agli uomini del ministro Maroni.

Quasi subito i reclusi, spaventati, chiamano Radio Blackout e raccontano quanto sta succedendo.

Ascolta le dirette da dentro:
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Subito si sparge la voce e in tanti solidali telefonano ai centralini del Centro e della Croce Rossa: “vi stiamo guardando, attenti a quello che fate”, questo è il messaggio. Infatti, dopo un po’ la tensione dentro si allenta e la perquisizione termina, senza esito.
Radio Blackout prova a contattare la Croce Rossa per chiedere spiegazioni. Non si riesce ad andare oltre il telefonista che, però, qualche indicazione tra le righe la dà: quando la polizia si schiera, i crocerossini si tolgono dalle palle per non dare troppo fastidio e se proprio dovessero vedere qualche cosa che non va lo direbbero ai responsabili… cioè agli uomini del Ministero, che sono proprio quelli che ordinano alla polizia di attaccare.

Ascolta la diretta con la Croce Rossa:
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Anche l’Ufficio stampa della questura nicchia: “è tutto a posto”, dicono, e poi ci infilano un bel vaffanculo. I contatti con le gabbie intanto si intensificano, e si chiariscono piano piano alcuni degli aspetti dei fatti di sabato. In effetti uno dei tre che si erano feriti sabato era stato arrestato: secondo la polizia avrebbe tentato di evadere dall’ambulanza, secondo i suoi compagni invece avrebbe dato un cazzotto ad un poliziotto che lo aveva colpito su di una ferita.
Si scopre che anche domenica sera c’era stata tensione, perché di nuovo uno dei tre aveva inghiottito qualcosa: visitato velocemente all’ospedale, viene rispedito al Cpt senza alcuna cura. Ora sta male, ma tutti sembrano ignorarlo. Il suo amico telefona in Radio: “Abbiamo rischiato la vita per venire qua, non abbiamo più niente al nostro paese, aiutateci”. Proprio mentre parla, un altro ragazzo, in un’altra sezione, tenta il suicidio, per fortuna senza esito.

Ascolta la diretta:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/03/3-finita_la_perquisa.mp3]

In serata, gli ultimi aggiornamenti. Il ragazzo che si era fatto male la sera prima non è stato ancora curato: sta molto peggio, ed è rinchiuso in infermeria.

Leggi l’articolo lacunoso di Epolis sulla perquisizione al Cpt:
I controlli della polizia nel Cie