15 giugno. Nella notte, compaiono «scritte rivoluzionarie contro il governo peruviano sui muri del consolato del Perù in via Pastrengo in piena Crocetta. Si sospetta che gli autori siano aderenti a gang quali Ms13». Secondo i fini analisti di un noto quotidiano locale queste scritte sarebbero «l’ennesima testimonianza di focolai di protesta che contagiano tutte le etnie presenti in città. Scritte sui muri per esprimere disagio, protesta e per ricevere, come sta accadendo, il sostegno di gruppi antagonisti, squatter e anarchici.» Da quel che si vede sulle foto pubblicate sul quotidiano le scritte in questione affermano che Alan Garcia, il presidente del paese andino, è un assassino e che assassine sono pure le multinazionali. Scritte sagge, dunque, condivisibili dai membri meglio informati di qualsiasi gang latina.

Perché? Ascoltate questo racconto, trasmesso la settimana scorsa dagli studi di Radio Blackout grazie ai potenti mezzi tecnici dei cugini di Radiocane.

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(Nei giorni successivi si è scoperto che sui muri del consolato, oltre alle scritte, c’era anche una grossa macchia di vernice rosso sangue. Scomparsa, invece, l’insegna con lo stemma del governo peruviano.)