La cena delle beffe

16 giugno. È quasi sera, e i celerini nascosti nelle viuzze del centro di Torino sono nervosi. Gli abitanti di alcune delle case occupate della città hanno infatti annunciato che si prenderanno Piazza Castello per allestirvi in forma abusiva la cena che da tempi immemorabili tengono settimanalmente all’Asilo occupato, e gli uomini in divisa debbono impedirglielo. Da sempre la cena del martedì è in solidarietà con gli “inguaiati con la legge”, e questa volta al cibo si aggiunge la sfida: dopo le minacce di sgombero lanciate da Chiamparino qualche settimana fa, le occupazioni hanno deciso di occupare per sette sere le piazze della città – e Piazza Castello, da sempre, è la più difficile da espugnare. All’ora stabilita un gruppo di amici delle case occupate si presenta sul lato della piazza di fronte al palazzo della Regione e gli agenti della Digos si affrettano a circondarli minacciandoli: “in piazza Castello non si mangia”. Ma proprio in quel momento, il grosso degli organizzatori sbuca dal lato opposto, all’angolo di via Po, e in un battibaleno riesce a montare un intero ristorante abusivo sul selciato, alle spalle degli agenti. La gente si avvicina ai tavoli e la beffa è completa. La Digos minaccia un’azione di forza, poi lascia stare per non creare casini, e si limita a guardare da lontano queste centinaia di persone che mangiano, chiacchierano e vivono nel bel mezzo della piazza proibita.