“Compagnia”
“Così c’avete compagnia!”. Questa la risposta data da un agente della Guardia di Finanza alle recluse di Ponte Galeria che protestavano per i topi che scorazzano abitualmente intorno alla merda che trabocca dai servizi igenici sempre intasati della sezione femminile. Finezze da uomo-in-divisa che illuminano più di mille altri commenti le condizioni concrete di vita dentro a Centri che il governo vorrebbe sempre più grandi, numerosi e colmi di gente. Lenzuola mai lavate, vermi nel cibo, acqua razionata, impossibilità di comunicare con l’esterno la propria situazione… ascoltate l’intervista che segue, e avrete una idea chiara di cosa c’è esattamente dietro quelle maledette sbarre. Sullo sfondo dell’intervista, la vicenda del malato di cuore algerino, “scomparso” in seguito ad un pestaggio esattamente una settimana fa, il ruolo indegno delle ditte che si arricchiscono sulla pelle dei reclusi e la necessità della coesione tra prigionieri di differenti provenienze – cosa che è sempre difficile da costruire e che, per lo meno a Ponte Galeria, sembra ancora un fatto lontano, a differenza della “Babele” di via Corelli, a Milano.
Ascolta l’intervista ad Anna:
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