Contro-presidio leghista
23 agosto. La Lega Nord lancia la sfida: «questa volta sotto a Corso Brunelleschi ci andiamo noi, ma a portare solidarietà ai poliziotti e ai crocerossini che lavorano nel Centro». Un contro-presidio, indetto in tutta fretta da Carossa e dai suoi per disturbare gli antirazzisti che proprio per quel pomeriggio avevano annunciato la propria presenza sotto le mura del Centro per “continuare la lotta contro i Cie”. Ai leghisti non va tanto bene: sono meno di venti e si piazzano stretti stretti sulla aiula spartitraffico di via Mazzarello, lontanissimi sia dagli antirazzisti che da ogni altra forma di vita. Un “contro-presidio” di mezz’ora, il loro. Dall’altro lato del Centro, invece, una cinquantina di antirazzisti ha fatto tutto quello che doveva fare. Tre ore di musica a tutto volume, battiture, urla. Da dentro i reclusi si sgolano e sono felici di tanta numerosa e rumorosa compagnia. Quando gli antirazzisti se ne vanno oramai è buio, ma le mura del Centro sono piene di scritte di libertà, in tutte le lingue del mondo.