Largo ai giovani

22 ottobre. Cinque giovani universitari leghisti piazzano un banchetto fuori dalla facoltà di Scienze Politiche. L’avevano annunciato qualche giorno prima, e in tanti si presentano per contestarli: studenti democratici più o meno pacifisti, nostalgici dell’Onda dell’anno passato, semplici antirazzisti o normalissimi studenti meridionali, disgustati dai discorsi dei giovani padani. Giovani, i leghisti, ma più vecchi dei loro leader: ce l’hanno ancora con i terroni, colpevoli di occupare i posti nei collegi universitari torinesi. Tra i contestatori qualcuno distribuisce volantini contro l’intolleranza dei leghisti, qualcuno discute animatamente con i giovani padani, trincerati dietro al loro banchetto e scortati da agenti in borghese. Volano parole grosse e qualche spintone, alcune fialette puzzolenti dimostrano quanto i leghisti puzzino di merda e dal banchetto leghista spariscono volantini, adesivi, una bandiera e anche l’autorizzazione, con il calendario dei prossimi banchetti.

La digos, che non riesce più a controllare la situazione, fa intervenire la “forza”: gli sbirri della celere già pronti dietro l’angolo. I leghisti smontano il banchetto e se ne vanno, scortati dagli uomini del loro ministro Maroni, coperti di fischi e cori.
Ascolta un racconto della mattinata dai microfoni di Radio Blackout 105.250 FM
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