Corelli bis

Poteva essere un’udienza noiosa, quella che  martedì17 novembre si è svolta al Tribunale di Milano. La prima del processo ai quattro reclusi del Cie di via Corelli a Milano, arrestati dopo la rivolta del 7 novembre. Scelta tra rito abbreviato o rito ordinario, richiesta di prove (tra cui il regolamento del Cie, di cui si vocifera peraltro l’inesistenza), richiesta di testimonianze (tra cui quella sicuramente preziosa dell’ispettore-capo Vittorio Adesso, di cui si vocifera la particolare attenzione verso le recluse). Insomma le solite robe da tribunale. Ma ci ha pensato il giudice, Antonella Bertoja, a ravvivare la cerimonia con un colpo di scena finale, lasciandosi scappare come, secondo lei, “l’esultanza per il lancio di oggetti è già un concorso in reato”. Affermazione che è peraltro tutta da dimostrare, ma che rivela una discreta inimicizia del magistrato nei confronti degli imputati. Cose che si sanno, vostro onore, ma non si dicono.

Per saperne di più, ascolta un’intervista con uno degli avvocato degli imputati

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