Vietato, anzi, vietatissimo

Cariche della poliNei cie si stuprazia nel pieno centro di Milano. Cariche determinate e violente, in mezzo ai passanti che affollano il piazzale della stazione Cadorna. Perché? Per sequestrare ad un gruppo di manifestanti lo striscione che vedete qui accanto. Se questo striscione è stato difeso ed è ancora libero, la polizia è riuscita a catturarne un altro, un po’ più sintetico e più piccolo, insieme ad un megafono. Insomma è vietato scrivere in grande e dire ad alta voce che i Cie sono dei luoghi di tortura per tutti i reclusi, e che se i reclusi sono donne tortura vuole dire anche abusi sessuali da parte dei guardiani. Ed è vietato, anzi, vietatissimo, farlo durante la “giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.

Ascolta questa diretta, registrata tra una carica e l’altra:

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/11/milano-cariche-25-novembre-2009.mp3]

E quest’altra, che riassume il pomeriggio milanese:

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/11/milano-ancora-dopo-le-cariche-25-novembre-2009.mp3]

Per avere una idea dell’aria che tira a Milano vi consigliamo di ascoltare lo speciale appena editato da Radiocane. E sempre su Radiocane potete ascoltare “Sebben che siamo donne? Speciale donne e Cie”

Milano non è stata l’unica città in cui il 25 novembre è stato dedicato alla condizione delle donne nei Cie. Iniziative simili ci sono state in maniera coordinata anche a Bologna, a Roma, a Catania e altrove. Nei prossimi giorni vi racconteremo anche queste iniziative più nei dettagli: per ora sappiate solo che, proprio mentre fuori dal Centro di Ponte Galeria si svolgeva il presidio in solidarietà con le recluse, un prigioniero dell’area maschile ha provato ad impiccarsi tre volte, fino ad essere portato via dalle guardie. Ora che scriviamo è ancora in infermeria, o in isolamento, non sappiamo. Ascoltate la presentazione della giornata, fatta da una compagna di Bologna ai microfoni di Radio Blackout:

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/11/noi-non-siamo-complici.mp3]

(A proposito di cose vietate e celerini, anche a Venezia la polizia ha mostrato i muscoli per evitare che i passanti potessero ammirare troppo a lungo tre pupazzi che stavano a rappresentare i tanti migranti morti in mare per colpa delle politiche assassine dei governi. Niente cariche vere e proprie ma spintoni e qualche manganellata, il tutto sotto gli occhi severi degli inviati del ministro Maroni.)