Vacanze di Natale (a Torino)

Nella sua conferenza stampa di fine anno, il 29 dicembre scorso, il questore di Torino Aldo Faraoni ha dichiarato che Torino è tutto sommato una città tranquilla. Certo, ha aggiunto, per il 2010 sono previste senza dubbio alcune “criticità”, legate ai tre “sorvegliati speciali” dell’anno nuovo: «tifosi, centri sociali e no tav».

Saranno solo tre, i “sorvegliati speciali” torinesi del 2010? In realtà, ci pare proprio che con l’anno nuovo ce ne avranno ben di più da sorvegliare, il signor Questore e i suoi questurini. Almeno a giudicare da questa breve – e sicuramente incompleta – cronologia dei fatti occorsi in città durante le vacanze di Natale…

28 dicembre. In piazza Statuto compaiono alcuni volantini con dei volti di poliziotti in borghese. Era da qualche mese che non si vedevano in giro.

28 dicembre. Ultras del Toro assaltano il centro sportivo Sisport con fumogeni e bombe carta per contestare la dirigenza della squadra.

28 dicembre. La polizia di Torino arresta due commercianti “rovinati dalle banche” che si improvvisano rapinatori.

29 dicembre. Qualche decina di squatter si raduna davanti alla chiesa della Gran Madre, alle colonne viene appesa una copia blasfema della Sindone con la scritta “Falso”. Quindi parte una processione per le strade di Torino.

29 dicembre. Duecento persone si riuniscono in presidio davanti alla Prefettura di Torino per contestare i sindaci pro-Tav e in particolare Antonio Ferrentino («rappresenti solo te stesso», recita uno striscione).

29 dicembre. Lettera di minacce a due funzionari della Digos di Torino, accompagnata da due proiettili.

30 dicembre. Nella notte un piccolo ordigno artigianale esplode davanti alla sede del giornale “La Nuova Voce” a Settimo Torinese. «Colpa della ‘ndrangheta», dice la redazione.

31 dicembre. Saluti con grida e fuochi artificiali davanti al Cie di corso Brunelleschi e al carcere delle Vallette a Torino.

1 gennaio. Nella notte un grosso petardo esplode davanti alla sede del Pd di via Cervino nel quartiere di Barriera di Milano, danneggiandone la serranda. «Una bravata», dice il responsabile della sede.

1 gennaio.  Imboscata a Vigili del fuoco e Carabinieri nel quartiere della Falchera a Torino. Una trentina di giovani dopo aver dato fuoco ad alcuni cassonetti, aspettano l’arrivo dei pompieri e li accolgono a bottigliate, petardi e razzi. Lo stesso trattamento viene riservato ai militari che accorgono in soccorso. Nessuno viene fermato o identificato.

1 gennaio.  In tarda mattinata vanno a fuoco undici macchine in corso Brunelleschi. Erano parcheggiate davanti alla caserma della Brigata Alpina Taurinense e appartenevano ai militari. «Colpa di una sigaretta e del forte vento», dice la Scientifica.

2 gennaio.  Nella notte viene sfasciata la vetrina dell’ufficio elettorale di Roberto Salerno (Pdl) in corso Francia. «Colpa del mio ultimo libro su Berlusconi», dice Salerno.

4 gennaio. Diversi quotidiani lamentano la comparsa di diverse scritte tra cui «Tartaglia ma… non sbaglia» e altre – più o meno recenti – sui muri del Cottolengo a Porta Palazzo.

4 gennaio. Il prete di una chiesa di Barriera Nizza viene derubato da uno sconosciuto, che prende pure a pugni un fedele e scappa con il giubbotto del curato, sfuggendo alla cattura.