Il centro clandestini mette paura

Bovolone (VR),19 maggio 2010 Il Centro d’identificazione ed espulsione dei clandestini in Veneto si farà, questo è ormai assodato. E probabilmente verrà costruito in provincia di Verona, anche se resta da capire dove. Perché su due cose i sindaci dei comuni coinvolti sono d’accordo. La prima: il Cie è necessario, anzi, indispensabile. La seconda: la soluzione migliore è che lo realizzino altrove. Sempre il solito ritornello, quello che gli americani sintetizzano con «Not in my back yard», non nel mio giardino. Le indiscrezioni che da mesi si rincorrono indicano due strutture militari di prossima dismissione (il 5 giugno passeranno al Demanio) come le più indicate a ospitare il Centro: la base dell’aeronautica «Franco Cappa» a Bovolone e quella del Gruppo intercettatori telecomandati a Isola Rizza. Due paesi guidati dalla Lega Nord, dove però i sindaci affrontano la questione in modo diverso. Il primo cittadino isolano, Elisa De Berti, assicura: «Il Cie è una struttura necessaria per il territorio, ma farò di tutto per impedire che venga realizzato qui. Sarebbe un pericolo per tutto ciò che comporta, e a Isola Rizza non avremmo un numero sufficiente di vigili urbani né di carabinieri per garantire la sicurezza».
In effetti il sindaco leghista (sostenuto anche dall’area ex An del Popolo della Libertà) si sta già muovendo: vuole comprare l’intera base. «Abbiamo preso contatto con il ministero della Difesa – annuncia De Berti – per trattare l’acquisizione della struttura. Il Comune non dispone della somma necessaria, ma la possiamo reperire destinando l’area a fini residenziali e artigianali». Di cifre il primo cittadino non parla, ma si tratta certamente di un’operazione da alcuni milioni di euro. Un’enormità per le magre casse comunali, giustificabile però dal tornaconto che la maggioranza ne trarrebbe a livello d’immagine e, quindi, di voti. Perché una cosa è certa: in paese nessuno vuole il Cie. L’idea di ritrovarsi con centinaia di clandestini rinchiusi in un’area circondata dal filo spinato, mette paura. Gli stessi timori che si respirano a una manciata di chilometri, dove il sindaco di Bovolone, Riccardo Fagnani, tenta di tenere a bada una minoranza intenzionata a impedire che la base aereonautica venga scelta per realizzare il Centro. Per quelle strane alleanze politiche che si formano in provincia, a lanciare siluri contro la Lega Nord è il Pdl, che nel paese della Bassa è all’opposizione. Le iniziative si moltiplicano: gazebo, volantinaggi e raccolte di firme. Tutte contro Fagnani «colpevole » – secondo i detrattori – di non dire chiaramente come stanno le cose. E «le cose», per dirla con il capogruppo in Provincia del Pd, Vincenzo D’Arienzo, starebbero così: «Il ministero ha già opzionato la base che sarà la prima ad essere dismessa e quindi è la più appetibile, anche dal punto di vista logistico ». Il Pdl a Bovolone se la prende anche con Tosi. «È stato lui a fare l’accordo col ministro Maroni per avere il Cie a Verona – sostiene il consigliere Marina Crisafulli – e quindi che se lo prenda lui. Qui comporterebbe problemi di sicurezza e le case della zona perderebbero di valore».

L’opposizione spinge affinché la base venga invece concessa ai Paracadutisti della Folgore e nei giorni scorsi ha diffuso un volantino con tanto di stemma della Brigata. «Ho già scritto alla Folgore – rivela Fagnani – per denunciare questo episodio. Non credo siano contenti che il loro simbolo venga utilizzato a scopi politici». Del futuro della base se ne discuterà presto: il sindaco ha convocato per il 28 maggio il consiglio comunale con all’ordine del giorno proprio la questione del Cie. «Un centro per i clandestini in provincia di Verona è necessario – afferma – perchè è assurdo continuare a pagare per trasferire a Udine gli irregolari fermati dai vigili. È ovvio che, fosse per me, non lo farei qui. In quella base ci vedrei bene un ospedale, vista la posizione strategica. Ad ogni modo non credo verrà scelto Bovolone per realizzare il Cie: costerebbe troppo, visto che dovrebbero demolire tutto e costruire l’intera struttura. Il ministero cerca una base che abbia già degli edifici utilizzabili ». Dove? «Secondo me lo faranno a Isola Rizza».

 (Corriere del Veneto)