Uno schiaffo a Maroni?
Ve lo ricordate il recluso asmatico cui la Croce Rossa di corso Brunelleschi somministrava medicinali scaduti? Si chiama Habib, e dall'ora di pranzo è sul tetto del Centro: già, perché non solo gli han fatto passare quasi sei mesi dietro le sbarre – con il trattamento e la cura che sapete –, ma ora gli hanno annunciato che sta per partire per la Tunisia. Eppure, un paio di giorni ancora e sarebbe uscito, essendo scaduti tutti i termini del suo trattenimento. Gli ordini di Maroni, però, sono chiari: nessun tunisino deve rimanere dentro ai Centri, né tantomeno essere liberato.
Così Habib ha chiamato i solidali che conosce in città e si è arrampicato sul tetto: è lì da mezzogiorno, e adesso che sono le cinque e mezza non ha ancora dimostrato alcuna intenzione di scendere. I solidali che si sono radunati sono una trentina, e si stanno organizzando per un presidio lungo: battono, urlano e si portano da mangiare.
La libertà di Habib è legata alla sua determinazione, e a quella di chi gli sta vicino da oltre il muro: se riesce a perdere la nave oggi, e pure domani, è fatta. E per Maroni sarebbe un bello schiaffo: non perdete l'occasione di contribuire a tirarglielo, e raggiungete i compagni in corso Brunelleschi.
(Eccovi pure i consueti numeri del Cie e della Croce Rossa, per rompere l'anima a chi tiene chiuso Habib e tutti gli altri: centralino 011.5588778- 011.5589815 – Croce Rossa Provinciale e Militare 011.2445497- 011.8959719)
Intanto, un piccolo aggiornamento da Gradisca d'Isonzo. Dopo la rivolta della notte tra sabato e domenica, i reclusi sono stati tutti rinchiusi nei cameroni, e la polizia non apre le grate neanche per lasciar fare le pulizie. Il cibo viene passato da sotto le porte, ma in molti hanno cominciato lo sciopero della fame. Guarda alcune foto scattate nel Centro all'indomani della rivolta che stanno circolando in rete: 1, 2, 3.
Intanto, Miloud Shabouti, il recluso che si era ferito durante la rivolta è stato fatto rientrare dall'ospedale: ha ustioni sul 20% del corpo, e nonostante questo i dirigenti del Cie si ostinano a tenerlo prigioniero. Chi volesse chiedere spiegazioni al direttore del Centro può farlo allo 0481955811.
Aggiornamento ore 24. Habib è ancora sul tetto, determinato a non farsi portare via. Ora i solidali oltre le mura sono una quarantina, e pure loro sono determinati a fare il possibile a non farlo portare via. Non sarà facile: la scadenza dei termini di trattenimento è venerdì, e questo vuole dire quattro giorni di resistenza. Oltre ad Habib, a rischiare la deportazione c'è Maher: è in isolamento e, se si riesce a non farlo portare via, giovedì dovrebbe uscire. Chi volesse dare una mano a loro due e non può raggiungere il presidio può farsi sentire con i consolati tunisini di Milano, Genovam Roma, Napoli e Palermo...
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