Una corrispondenza da Bari

«L’altroieri una cinquantina di persone sono salite sul tetto per protestare e tentare la fuga, ma da Bari è praticamente impossibile e infatti non ci sono riusciti – hanno gridato a lungo, tutti insieme, “libertà”. Qualunque richiesta di cure mediche, servizi minimi (la pulizia, la possibilità di uscire dai moduli, persino la barba) viene rifiutata con risposte assurde (tipo quella che hanno dato ad un ragazzo che stava malissimo di denti: “a Bari, sia nel centro che fuori, non ci sono dentisti”) o insulti o del tutto ignorata. Un recluso è in sciopero della fame quasi totale da quaranta giorni, ha perso molto peso e col caldo è ancora peggio. Oggi un ragazzo si è tagliato e per tutta risposta è stato picchiato dai militari, sotto gli occhi impassibili degli operatori. Né nel primo né nel secondo caso, nonostante le proteste e le richieste dei compagni di cella, queste due persone sono state portate in ospedale. Il ragazzo che è stato picchiato è stato lasciato in corridoio senza neanche essere medicato in infermeria.»