Azioni di classe

«Non ci vuole il genio della lampada per comprendere che le modalità di fuga sono sempre le stesse: azione diversiva (incendio), azione di massa (collettiva salita sui tetti) e scatto verso le barriere che comporta, per molti, la fuga. Un vera e propria “Class Action” con la complicità della struttura.» Questo lo ha detto in una nota di ieri pomeriggio (prima cioè dell’ultimo tentativo di evasione) il Sindacato Autonomo di Polizia di Gorizia. Tra le foto che ci sono arrivate dai reclusi stessi, possiamo documentare graficamente le tre fasi di queste vere e proprie “azioni di classe”.

Fase 1, il diversivo. Un materasso brucia nel cortile del Cie di Gradisca, la notte del 17 luglio 2010

Fase 2, l’azione di massa. I reclusi salgono sui tetti del Cie di Gradisca, la notte del 28 agosto 2010

Fase 3, la fuga. I reclusi scattano verso le barriere del Cie di Gradisca, la notte del 28 agosto 2010

Manca, per ora, una documentazione recente sulla quarta fase, quella che i poliziotti si dimenticano sempre di elencare: la fase della repressione, spesso brutale, della voglia di libertà dei reclusi. L’ultimo tentativo di evasione, per esempio, è stato fermato anche grazie a un massiccio uso di gas lacrimogeni. Per sopperire alla mancanza, potete sempre riguardare il video del massacro di Gradisca del settembre dell’anno scorso.
Infine, dai giornali apprendiamo che negli scontri di ieri sei militari della brigata ”Ariete”, in servizio all’interno del centro, sono rimasti feriti: il più grave ha riportato la frattura di una mano. Colpita anche la struttura, in particolare è stata danneggiata la centralina termica. E mentre il Sap chiede di trasformare il Cie di Gradisca in un Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo), la Lega Nord pretende invece che sia trasformato in car… cere.

Aggiornamento ore 22.00. Con un po’ di impegno, siamo riusciti a trovarvi la documentazione sulla quarta fase: eccovi il gas dei lacrimogeni sparati per sedare i disordini di ieri sera.

Fase 4, la repressione. Il gas in mezzo alle gabbie, la notte del 29 agosto 2010