Gradisca, come promesso. E un po’ di più.

Da troppo tempo, cioè dall’ultima rivolta di due settimane fa, i reclusi del Cie di Gradisca d’Isonzo sono tenuti chiusi a chiave nelle loro celle, e possono fare solo un’ora e mezza d’aria al giorno. Qualche giorno fa hanno scritto una lettera al direttore Luigi del Ciello, per chiedere la fine di questo trattamento, minacciando di iniziare uno sciopero della fame. Il direttore, come sempre, ha fatto finta di niente. E allora, da stamattina, i reclusi di Gradisca hanno cominciato a rifiutare il cibo. Come promesso, appunto.

Aggiornamento ore 19.00. Visto che nonostante lo sciopero della fame il Direttore del Centro non ha preso in considerazioni le loro richieste, i reclusi hanno cominciato a bruciare tutto quello che avevano sotto mano di combustibile: materassi, vestiti, asciugamani. Per ora la polizia è fuori dalle camerate assieme agli operatori di Connecting People e il Direttore del Centro, Luigi del Ciello. I ribelli si sono barricati dentro.

Gradisca in fumo

Ore 20:30. La rivolta è sedata. La polizia antisommossa è entrata nelle sezioni insieme al direttore, e una poliziotta della scientifica. C’è anche un medico, ma non ci sono le barelle: almeno 5 reclusi svenuti a causa del denso fumo sono stati portati via a braccia. Alla fine, grazie al tam-tam di movimento, la voce della rivolta arriva anche agli antirazzisti della zona, che si precipitano sotto le mura del Centro: l’isolamento è spezzato, anche se questa volta è troppo tardi. Si presenta ai cancelli addirittura un consigliere regionale Rifondazione che sceglie di dare il proprio contributo… telefonando al Questore (ad ognuno le proprie frequentazioni, del resto).

Ascolta la testimonianza di un recluso, al telefono con Radio Onda Rossa
[audio:http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/CIE/20100913_torino_cie_gradisca.mp3]

Gradisca corridoio

A rivolta finita, la Prefettura trova il tempo di dettare un dispaccio d’agenzia, giusto per minacciare vendetta. Si parla anche di un tentativo di evasione. Non sappiamo se sia vero, ma se anche fosse, non ci stupirebbe e non ci sarebbe nulla di male: tentar non nuoce mai.

21:06 – immigrazione: cie gradisca, sedato tentativo di rivolta (ANSA) – GRADISCA D’ISONZO (GORIZIA), 13 SET – Nuovo tentativo di rivolta al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). In serata – a quanto si e’ saputo da fonti della Prefettura di Gorizia – una ventina di immigrati, ospitati negli ambienti del Cie, ha tentato di raggiungere i tetti della struttura. Con l’intento di distrarre le forze dell’ordine impegnate nella vigilanza, alcuni immigrati hanno appiccato il fuoco a indumenti in loro possesso, per favorire la fuga di alcuni compagni. Il conseguente tafferuglio e’ stato prontamente sedato dalla Polizia. Gia’ nelle prossime ore gli investigatori acquisiranno le immagini delle telecamere di sicurezza, per vagliare dinamica e responsabilita’.

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