Poche parole

Raccogliamo qualche notizia presa qua e là dalla rete (in particolare dai siti InformAzione, Indymedia Piemonte e NeroPiceno) di alcuni fatti avvenuti delle ultime due settimane. Fatti semplici, ma che hanno il merito di ricordarci che i responsabili della macchina delle espulsioni e dello schifo che gli gira intorno hanno sempre un nome, un cognome, un indirizzo, e dei punti deboli.Il 23 novembre l’automobile di Luciano Consorti, ex-candidato leghista della provincia di Teramo e fascista senza timore del ridicolo, viene danneggiata con un acido. Lo stesso giorno, il bossolo di un proiettile esploso viene lasciato nei pressi della sua abitazione.Il 29 novembre due bulloni lanciati con una fionda bucano la vetrata della sede della Lega Nord di Castel di Lama in provincia di Ascoli Piceno. L’azione è rivendicata qualche giorno dopo con una lettera anonima inviata al Resto del Carlino:  «Abbiamo colpito la sede della Lega nord a Castel di Lama, la sede di San Benedetto del Tronto due settimane fa. Contro il Cie, contro le espulsioni. Attacchiamo i responsabili e i loro covi. Nessuna patria, nessun confine».Il 3 dicembre, i leghisti di Romagnano Sesia in provincia di Novara denunciano ai carabinieri che «ignoti vandali hanno dato fuoco ai comunicati esposti e sottratto alcuni giornali» dalla bacheca del loro circolo, inaugurato da meno di un mese e già oggetto di altri, non meglio prescisati, episodi di vandalismo.Il 5 dicembre Nicola Molteni, deputato della Lega Nord di Como, denuncia: «La scorsa notte è stata colpita da un gravissimo atto vandalico la sede della Lega Nord di Cermenate, paese in provincia di Como. Ignoti hanno distrutto con due grandi massi entrambe le vetrine della sezione della Lega».Durante la notte del 5 dicembre, infine, ignoti imbrattano tutti i muri e le finestre della sede della Croce Rossa in via Pucci a Milano. Vengono anche lasciate le scritte «Cri assassini» e «Complici delle torture in Corelli». L’azione viene rivendicata da alcune “individualità ribelli” in solidarietà con tutti gli immigrati in lotta.