Sciopero

Un’area intera del Centro di Identificazione ed Espulsione di Torino è entrata in sciopero questa mattina. Si tratta di poco meno di trenta prigionieri, che hanno rifiutato il cibo questa mattina: solo due si sono tenuti da parte e si sono rifiutati di partecipare a colazione e qualcuno in più a pranzo. Le “rivendicazioni” sono le stesse che emergono ogni volta che emerge un movimento interno ai Centri, e riguardano le condizioni di vita: la qualità del cibo – che è pessimo come sempre -, l’assistenza sanitaria – l’unica cosa che abbonda, come sempre, sono gli psicofarmaci -, i rapporti con i funzionari dell’Ufficio immigrazione e questa volta anche gli apparecchi televisivi che mancano in alcune stanze. Anche quest’ultima non è proprio una novità: i più attenti tra i nostri lettori ricorderanno che uno dei passaggi dell’ondata di lotta dell’autunno del 2009, culminata con la demolizione di un muro dentro una sezione e di varie vetrate, era stato proprio una protesta per avere… i decoder. Sullo sfondo, la situazione in Maghreb e il pensiero ai parenti e agli amici rimasti là che lottano e subiscono la repressione in queste ore.

Ovviamente nessuno può prevedere se questo sussulto partito dall’area rossa del Centro avrà un seguito, come è successo alcune volte, o se si affloscerà su se stesso nel giro di qualche ora, come è successo molto più spesso. Ma ieri sera i prigionieri delle singole stanze della sezione si sono riuniti, si sono parlati per confrontare i propri problemi, e hanno deciso di iniziare ad affrontarli insieme. Sembra poca cosa, vista da fuori, ma chi conosce l’argomento sa che non è così.

Ascolta l’intervento dei prigionieri in lotta, trasmesso questa mattina da Radio Blackout:

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Aggiornamento ore 22.00. Ad ora di cena, lo sciopero è terminato.