Cariche e sfratti
29 marzo. Per la prima volta a Torino, almeno in tempi recenti, un picchetto anti-sfratto viene caricato per permettere l’ingresso di fabbro e ufficiale giudiziario. Fino ad oggi la presenza di solidali aveva sempre costretto gli ufficiali giudiziari a ritirarsi, concedendo dei rinvii. Oggi la Questura ha cambiato strategia conquistandosi il campo con largo anticipo, cacciando i generosi solidali presenti in strada già dalle 6 del mattino. Il quartiere San Paolo militarizzato dall’alba, un intero isolato bloccato da camionette della celere, cariche, botte e manganellate ai solidali accorsi per impedire lo sfratto. E dopo qualche ora di trattativa e minacce, lo sfrattato finisce in mezzo a una strada. Scene non certo nuove per Torino, ma che eravamo abituati a vedere soltanto in caso di sgomberi di case occupate. La prova di forza della Questura era nell’aria da un po’. Forse perchè le elezioni comunali sono alle porte, forse perché la pratica dei picchetti anti-sfratto sta prendendo piede, creando non pochi fastidi ai piccoli e grandi proprietari immobiliari. In ogni caso la lezione impartita oggi a suon di bastonate tornerà sicuramente utile per tutti quelli che, già da domani, decideranno di resistere ad uno sfratto, barricati dentro casa o agguerriti in strada.