Controlli a Bologna

 

 

Bologna, 27 maggio 2011 – Maxi controllo straordinario della Polizia, ieri a Bologna, per identificare e monitorare i tanti tunisini che girano in citta’ dopo essere sbarcati recentemente a Lampedusa e sulle coste della Sicilia. In 63, tutti in possesso di permesso di soggiorno temporaneo, sono stati identificati, mentre altri 18 sono stati accompagnati in questura e fotosegnalati. Al termine delle operazioni, sei sono stati fermati perche’ sprovvisti di documenti: tre sono stati mandati al Cie in vista dell’espulsione, per gli altri tre e’ scattato l’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale entro cinque giorni.
Lo scopo del maxi-controllo di ieri, spiegano dalla questura, era monitorare gli stranieri con permesso temporaneo che si trovano sotto le Due Torri, per individuare anche quelli che hanno ricevuto il permesso da questure di altre citta’ e poi si sono spostati a Bologna. Il controllo e’ stato eseguito anche alla luce dei diversi episodi di risse e aggressioni avvenute nell’ultima settimana che hanno avuto per vittime tunisini appena sbarcati. Questi episodi sono in parte attribuibili al consumo di alcol, ipotizzano gli inquirenti, ma in parte si tratterebbe anche di contrasti tra stranieri della stessa etnia legati al controllo del territorio per quanto riguarda lo spaccio. Quelli gia’ radicati, in pratica, non avrebbero gradito l’arrivo di nuovi ‘concorrenti’.
Le zone battute maggiormente nel maxi controllo di ieri, effettuato dalle 14 alle 20 dalla Squadra mobile col supporto del commissariato Bolognina Pontevecchio e di quattro unita’ cinofile antidroga, sono quelle critiche per lo spaccio, come piazza dell’Unita’, via Matteotti, via Corticella, via del Lavoro e via Ferrarese.
Nel servizio c’e’ stato anche un arresto per spaccio in flagranza: in manette e’ finito K. G., 18enne pluripregiudicato per spaccio, fermato dagli agenti mentre si trovava in bici in via del Lavoro. La sua attivita’ di spacciatore era gia’ nota alle forze dell’ordine; e’ stato portato in carcere. Intanto, sempre ieri, per il 33enne W. M., il tunisino fermato a Parma per aver accoltellato a morte un connazionale il 6 maggio in via Boldrini, e’ scattata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio. Continuano le indagini della Polizia per rintracciare, credono gli inquirenti, almeno altri due complici.

(Dire)