Cento di questi giorni (di rivolta)

Da un po’ di tempo non si sentiva più parlare del Cie di corso Brunelleschi a Torino: a parte qualche “ordinaria” storia di violenza e soprusi polizieschi, nessuna protesta dentro, nessuna iniziativa fuori, niente di niente. Eppure, è bastata una piccola iniziativa fuori dalle mura del centro, una quarantina di persone riunite per festeggiare i 10 anni della Samba Band, per riattizzare quella fame di libertà che, evidentemente, i sonniferi della Croce Rossa non riescono a placare, e che aspettava solo l’occasione giusta per scatenarsi.

Al suono dei tamburi, i reclusi hanno risposto subito cercando di sfondare le porte delle gabbie, prima in una sezione, poi in un’altra, e alla fine tutto il centro – donne incluse – era in subbuglio. La polizia interviene prima con gli idranti, poi entrando nelle sezioni più calde per placare gli animi a suon di manganellate. Quando il presidio si sposta davanti all’ingresso del Centro, arriva la notizia di cinque feriti nell’area viola. E quando il presidio ritorna su corso Brunelleschi, bloccando il traffico su via Mazzarello e su via Monginevro l’aria è pregna dell’odore dei lacrimogeni lanciati contro i rivoltosi. Alcuni riescono a salire sui tetti dell’area blu, e da lì salutano i manifestanti.

Ascolta l’intervista a un recluso, al telefono con Radio Blackout 105.250 Fm

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