Operazione Baldacci, atto terzo

7 dicembre. È un Baldacci smagrito ed invecchiato quello che si è presentato in via Santa Teresa alla presentazione del rapporto Betwixt and Between: Turin’s CIE A human rights investigation into Turin’s immigration detention centre. Evidentemente dirigere un Cie, oltreché alla coscienza, fa male alla salute. E di pesi sulla coscienza Antonio Baldacci ne avrà accumulati tanti in tutti questi anni di onorato servizio di carceriere umanitario, così come ne avrà accumulati tanti Rosanna Lavezzaro, vicequestore responsabile dell’Ufficio immigrazione e firma in calce a tutti i decreti di espulsione emessi in città, pure lei presente all’incontro.

Invitati dall’International University College of Turin a discutere del Centro di Corso Brunelleschi, si sono ritrovati a rispondere alle critiche di giuristi e ricercatori prima, alle contestazioni di alcuni ex-reclusi poi, ed infine un quarto d’ora di ben motivati insulti da parte di una trentina di nemici delle espulsioni che hanno fatto irruzione nella sala a metà convegno inseguiti da una affannata pattuglia di celerini. Per evitare sorprese Rosanna Lavezzaro aveva fatto piazzare una camionetta piena di colleghi dell’antisommossa davanti al portone, ma inutilmente giacché i celerini all’arrivo dei contestatori dormicchiavano e si son dovuti limitare ad inseguirli sulle scale tirando qualche ceffone agli ultimi della fila.