Gradisca: corde e spranghe

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Continua l’agosto turbolento nel CIE di Gradisca d’Isonzo, uno dei Centri più distrutti del paese dove sono rimasti una settantina di posti disponibili, meno di un terzo dei 250 previsti. Dopo le rivolte di inizio agosto, che avevano costretto il Prefetto a cedere alle richieste dei reclusi, concedendo l’uso dei telefoni cellulari e riaprendo la sala mensa, le proteste non si sono mai fermate. Sei reclusi evadono il 19 agosto, nei giorni successivi ne vengono arrestati due: uno per aver aggredito gli agenti di guardia, l’altro per aver distrutto un televisore e aggredito un operatore di Connecting People. Nella serata di mercoledì un gruppo di reclusi decide nuovamente di tentare la fuga e in venti salgono sui tetti. Secondo le ricostruzioni delle agenzie di stampa sono «armati di spranghe. Spranghe che, lanciate verso la rete di recinzione collegate a un cavo, servono anche per tentare di fuggire, con la sbarra metallica usata come una sorta di ancora da agganciare alle inferiate». Il tentativo di evasione fallisce, in due cadono e vengono ricoverati all’ospedale ma la protesta non si ferma e i reclusi, a turno, continuano a rimanere sui tetti.

Intanto sembra che i funzionari del Ministero dell’Interno siano abbastanza preoccupati. Dei tredici Centri costruiti, sei sono chiusi per ristrutturazione, distrutti dalle rivolte dei reclusi. E quelli che ancora funzionano non sono proprio in ottime condizioni, quasi tutti più o meno seriamente danneggiati. I responsabili del Ministero avranno sicuramente dati più aggiornati dei nostri, ma per quanto ne sappiamo dei quasi duemila posti pensati per rinchiudere i senza documenti, ne sono rimasti disponibili meno della metà. Per correre ai ripari, sono stati convocati a Roma i responsabili dei diversi Centri per un vertice urgente. Ovviamente non sappiamo cosa si siano detti, né quali decisioni abbiano preso: le agenzie di stampa riferiscono di una riunione che sarebbe servita a «confrontarsi sulle principali problematiche delle strutture al fine di trovare le migliori strategie di gestione e le modalità operative nell’attività di vigilanza e sicurezza interna ed esterna».

Aggiornamento 31 agosto.  Nuove evasioni nella giornata di ieri dal Centro di Gradisca. Questa volta sembra proprio che qualcuno ce l’abbia fatta, anche se il numero dei fuggitivi non è ancora chiaro. In attesa di notizie di prima mano, il racconto dell’evasione è affidato alle poche notizie comparse sul web. In un primo tempo sembrava che ce l’avessero fatta in quattro, senza incontrare nessuna difficoltà nella fuga. Nell’arco di poche ore tutti i quotidiani online si allineano alla ricostruzione fornita dalla Questura, copiando pedissequamente una velina che parla di due evasi e due arrestati. Sembra infatti che nel tentativo di evasione tentato da una dozzina di reclusi ci sia stato un po’ di parapiglia tra fuggitivi e operatori di Connecting People, da qui gli arresti con l’accusa di aggressione. Ancora diversa, ma comunque da verificare, è la versione fornita dal TG3 Regionale del Friuli Venezia Giulia, che da giorni segue anche attraverso dirette telefoniche con i reclusi gli avvenimenti nel Centro: nell’edizione delle 14 si parla di sei evasi in due episodi distinti, uno avvenuto il pomeriggio, l’altro la sera.