Pragmatismo di Barriera

9 novembre. Alcuni nemici giurati di ogni polizia tornano nelle strade dove una settimana prima gli agenti di una volante erano stati costretti a sparare in aria per arrestare un ragazzo. Un giro nei dintorni del mercato di piazza Foroni, per ribadire con volantini, manifesti e megafono alcune banalità di base sul ruolo degli uomini in divisa. Senza temere smentite si può dire che l’iniziativa ha trovato molte orecchie non assordate dal chiacchiericcio roboante di giornali e televisioni. Una buona occasione per parlare di come la polizia serva con la violenza precisi interessi di classe, di cosa fa nel quartiere e di come le periodiche campagne contro il degrado servano sempre a coprire delle strette repressive contro chi vive in strada e alla giornata. Tra i molti stimolanti interlocutori il più colorito è di certo un ex detenuto che, dopo aver letto un manifesto appena affisso, esprime rumorosamente la sua approvazione con ripetuti insulti ed invettive verso ogni corpo di polizia esistente. Degna di nota anche un’anziana signora che con molto spirito pragmatico apostrofa i sovversivi: «Il mondo è sempre andato così e non lo cambierete certo voi con le parole…è una rivoluzione che bisogna fare!». Mai consiglio fu più ben accetto.