Secchiate di vernice a Torino, presidio a Roma, rivolta a Bari
Si è affievolita, per ora, la protesta dentro al Centro di Corso Brunelleschi. Tra ieri sera e questa mattina i reclusi hanno ricominciato a mangiare, mentre non si hanno notizie precise della ragazza niegeriana accusata di aver morso un agente e trasferita in isolamento. In uno dei blocchi maschili, invece, un recluso ha ingoiato delle batterie per protesta: è stato portato al Pronto Soccorso, gli son state somministrate alcune compresse, e quindi è stato riportatato al Centro. Intanto però qualcuno ha pensato bene di fare visita alla sede regionale della Croce Rossa, in via Bologna: scritte e secchiate di vernice in solidarietà con le ragazze pestate dagli agenti l’altroieri – giusto per dire, evidentemente, che i responsabili dell’oscenità dei Cie si possono trovare sempre e facilmente.
A Roma, invece, dopo le bocche cucite e i trasferimenti forzati, per domani si annuncia una protesta fuori dalle mura: dalle 17, presidio davanti al Cie di Ponte Galeria. Ascolta qui la presentazione dell’iniziativa.
In quanto a proteste e rivolte, intanto, il testimone è passato decisamente a Bari-Palese, dove un bel tentativo di evasione di massa si è trasformato in una rivolta, durante la quale un gruppone di reclusi ha prima allagato una sezione e poi dato fuoco a materassi e suppellettili. A detta della Questura la situazione ora è “tranquilla”, anche perché le Forze dell’Ordine presidiano in massa l’esterno del Centro. Non ci sono stati arresti anche se, da quel che dicono i questurini, le posizioni di alcuni rivoltosi sono “al vaglio” degli inquirenti.
«Cie Bari, una pace armata immigrati blindati nel centro
Bari, 25 dicembre 2013
Calma dopo gli scontri con le forze dell’ordine. L’azione di protesta era preparata: è stata allagata una sezione e sono state distrutte suppellettili. Tentata una evasione di massa. Una decina di contusi medicati nell’infermeria del centro di identificazione ed espulsione
Atmosfera surreale dopo una notte di Natale di terrore al Cie di Bari, il Centro di identificazione ed espulsione degli immigrati. La struttura è blindata, non si può accedere. All’esterno è presidiata dalle forze dell’ordine e la direttiva è mantenere la calma. Si punta a far trascorrere una notte tranquilla anche se si teme una recrudescenza degli incidenti dell’altra notte quando una trentina di ospiti della struttura ha allagato una sezione all’interno del centro che è alla sua massima capienza, 140 persone. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine perchè i manifestanti stavano tentando un’evasione in massa dal centro all’interno del quale ci sono anche persone la cui posizione è da approfondire secondo le forze dell’ordine. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza poco prima della mezzanotte sono stati allertati dai responsabili del Cie e si sono precipitati in massa.
Sono seguiti duri scontri con le forze dell’ordine anche perchè gli immigrati – nella quasi totalità siriani – si sono asserragliati all’interno di un reparto, dando fuoco a mobili, letti e altre suppellettili. E’ stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco per impedire che si propagasse un incendio dalle conseguenze inimmaginabili.
La situazione fino al pomeriggio sembrava tornata alla normalità, anche se le forze dell’ordine stanno presidiando il centro che è blindato. Sul Cie di Bari è in corso un’inchiesta penale sul trattamento riservato agli ospiti dopo che il giudice civile si è già espresso sull’inadeguatezza delle procedure che violerebbero i principi di assistenza nei confronti degli immigrati. Alcuni rappresentanti di forze politiche di centrosinistra hanno più volte chiesto la chiusura della struttura. La protesta di stanotte, secondo gli investigatori, s’inserisce nell’ambito delle manifestazioni sorte nel resto d’Italia. Gli immigrati reclamano diritto d’asilo e la libertà di poter circolare liberamente nelle città.»