Solidarietà (dentro ai Tribunali)

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Questa mattina, mentre il Tribunale del Riesame decideva di confermare le misure cautelari per Chiara, Claudio, Mattia e Nicco, nel Palazzo di Giustizia c’era puzza di merda più del solito. Tutto merito di qualche buontempone che senza farsi notare ha intasato gli scarichi di una dozzina di sanitari con «penne, polistirolo, pezzi plastica e pinzette», lasciando come ricordino alcuni adesivi in solidarietà ai quattro arrestati attaccati sulle vaschette degli sciacquoni. Il risultato è stato un bell’allagamento di alcuni locali, che ha colpito anche i piani alti del Palazzo, come il quarto, dove si trova l’ufficio della GIP Bompieri, e il sesto, dove si trovano gli uffici dei PM Rinaudo e Padalino. Per indagare sul fatto e probabilmente per rimuovere il materiale mettendo le mani nella merda, è dovuta intervenire addirittura la Digos.

Lasciando i cessi e tornando all’udienza del riesame, pare che in aula i Pm Padalino e Rinaudo abbiano ribadito come la condotta terroristica dei reati contestati ai compagni non sia da ravvisare tanto nelle modalità più o meno violente dell’azione contro il cantiere del maggio scorso, quanto nel contesto complessivo all’interno del quale questa si inserisce: l’opposizione alla realizzazione della Torino-Lione. A preoccupare realmente la procura torinese e tutti coloro a cui interessa costruire l’Alta Velocità, evidentemente, è proprio il tentativo di dare concretezza a quel No attorno al quale la lotta si è sviluppata in questi anni. Ancora una volta, insomma, il nemico parla chiaro.