Chiude anche Trapani Milo?

«Bisogna predisporre che attraverso dei lavori, programmati a febbraio, la struttura vada chiusa per la sua messa in sicurezza»: queste le parole con cui Leopoldo Falco, Prefetto di Trapani, annuncia la prossima chiusura del CIE di Trapani Milo. A darne notizia è un sito di informazione locale, che rende note le parole del Prefetto con qualche giorno di ritardo. Le dichiarazioni risalgono infatti allo scorso fine settimana, e sono state rilasciate a margine di un seminario sull’immigrazione, organizzato dal Comitato Regionale siciliano della Croce Rossa. Sua Eccellenza il Prefetto ha omaggiato della sua presenza una pletora di crocerossini, preti, sindaci, dottori e giuristi, tutti seduti intorno ad un tavolo a discutere amabilmente su come gestire il problema dei senza-documenti.

Tornando alla ventilata chiusura per ristrutturazione, non c’è ancora nessuna data ufficiale per questo inizio dei lavori, ma è chiaro che dureranno parecchi mesi, dal momento che si tratta di lavori imponenti, per i quali sono stati già stanziati oltre 600mila euro. Per ora non ci sono grandi dettagli, si parla genericamente di innalzamento di mura e recinzioni e spostamento delle centraline elettriche, attualmente a portata di mano dei reclusi, che più volte le hanno sabotate per creare un po’ di caos e facilitare le evasioni. Questi lavori serviranno quindi a migliorare la sicurezza nel Centro, a evitare nuove rivolte e fughe, per fare in modo che il Centro di Trapani Milo «non sia più teatro di guerriglie quotidiane con scontri corpo a corpo» come ha detto lo stesso Prefetto.

Parole sicuramente chiare, che dovrebbero far venire almeno qualche dubbio ai tanti che in questi giorni hanno guardato di buon occhio la decisione di un Giudice di Bari di imporre alla locale prefettura «urgenti lavori di restauro per garantire condizioni minime di rispetto dei diritti umani» nel Centro di Bari Palese. Come ricorderete, si era partiti con degli avvocati che chiedevano ad un magistrato di chiudere il Centro perché lesivo dei diritti umani. Ora il magistrato, in virtù della sua propria idea di diritti umani, ha dato loro ragione dando l’ordine perentorio di… allargare i cessi, aumentare le sale comuni e mettere le tendine alle finestre. E visto che i Prefetti qualche idea singolare intorno ai diritti umani ce l’hanno pure loro, quando si tratterà di metter mano alla ristrutturazione del Centro siamo sicuri che non faranno mancare mura più alte, sbarre più fitte, telecamere, idranti e celle di isolamento.

Da segnalare infine, tornando al Centro di Trapani Milo, la rinuncia del Consorzio di Cooperative Glicine a gestire il Centro. Avevano vinto la gara d’appalto al ribasso poco più di un mese fa, e oggi invece rinunciano misteriosamente. Fino alla prossima chiusura per lavori di ristrutturazione, e in attesa dell’ennesimo bando di gestione, a gestire il Centro ci penserà ancora la malfamata Cooperativa Oasi.