La miglior difesa…

Nantes

Dagli arresti del 9 dicembre ad oggi non son passati due giorni senza una iniziativa ad una sede del PD da qualche parte in Italia, o ad una filiale della banca Intesa San Paolo, o ad una delle ditte implicate nella realizzazione del Tav. E poi striscioni, manifesti, cessi intasati, bancomat sabotati, treni bloccati, contestazioni… in Valle e nelle città a dimostrare, senza alcuna centralizzazione, che la miglior difesa è l’attacco. A memoria non ricordiamo una mobilitazione simile in risposta a degli arresti di compagni.
In mezzo a questo percorso il 22 febbraio, l’altroieri, la giornata lanciata dalla Valle in solidarietà con Chiara, Nicco, Mattia e Claudio: migliaia di persone in strada in più di 40 tra città, paesi e paesini e, ancora, blocchi e striscioni e picconate. Un gran bel modo di rispedire al mittente le accuse di terrorismo, di chiedere la liberazione degli arrestati, di rivendicare a voce alta la pratica del sabotaggio. Alla faccia di Padalino e Rinaudo, che avrebbero voluto vedere i nostri dentro abbandonati e la gente fuori impaurita e scoraggiata.
Ecco qui sotto alcune righe sul 22 febbraio, sintetiche ed incomplete: ci perdoni chi è stato dimenticato. E qui, giorno per giorno, di nuovo le tante piccole iniziative: dal 23 febbraio in poi…

Torino. Fin dal mattino presto si sono intraprese azioni per animare la giornata: la tangenziale verso Milano viene bloccata con cassonetti incatenati e striscioni in solidarietà ai quattro compagni dentro. Dall’una in poi si sono tenuti dei presidi informativi in diverse piazze cittadine, che sono poi andati a convergere in Piazza Castello, dove alle tre era previsto il concentramento del corteo unitario. Prima di partire alcuni compagni hanno “riconsegnato”, una volta rese inservibili, due telecamere ritrovate nei pressi dell’Asilo occupato per sorvegliare abitanti e frequentatori. La manifestazione ha visto una larga partecipazione ed un enorme dispiegamento di polizia per controllarne i movimenti ed impedire l’avvicinamento ad obiettivi sensibili.

Valsusa. Il corteo, che ha visto partecipare più di duemila persone, è partito dalla stazione di Chiomonte per arrivare ai cancelli della Centrale, presso il cantiere dell’Alta Velocità. Molti interventi hanno difeso la pratica del sabotaggio, dicendo a chiare lettere che «se terrorismo è resistere allora siamo tutti terroristi». Mentre dal microfono si leggono le lettere dei compagni in carcere e dei loro familiari, uno striscione con scritto «No tav liberi» viene legato a dei palloncini e lasciato volare sopra il cantiere.

Milano. Un corteo regionale molto partecipato e autodifeso di circa tremila persone ha attraversato le strade del centro. Durante il percorso i muri sono stati letteralmente riempiti di scritte, mentre venivano anche danneggiati bancomat e telecamere. Tanti gli interventi, tra cui quelli dei parenti di Mattia. Due cantieri di Expo 2015 sono presi di mira: in uno le recinzioni vengono forzate, nell’altro riempite di disegni. Due giganteschi striscioni sono calati rispettivamente da una gru e da un palazzo, mentre il corteo prosegue verso il carcere di San Vittore. Il corteo si è concluso quindi con un presidio itinerante sotto le sue mura, molto sentito e vivo, anche grazie ad una calorosa risposta da dentro.

Bologna. Qualche centinaio di persone si è mosso in corteo verso la stazione, nei pressi della quale è stato realizzato un murales mentre veniva calato un grosso striscione con scritto «Il Tav va sabotato. Liberi tutti». Numerosi interventi si sono susseguiti, ribadendo l’importanza del sabotaggio come pratica di lotta e la solidarietà con gli arrestati.

Napoli. Migliaia di manifestanti hanno sfilato dal centro alla Prefettura unendo la solidarietà ai No Tav in carcere con quella ai dieci disoccupati arrestati la settimana prima.

Roma. Dopo il presidio svoltosi nell’atrio della stazione Tiburtina del 20 gennaio,  e il corteo spontaneo che da lì si è snodato fino al quartiere San Lorenzo, la giornata del 22 ha visto sfilare per le strade migliaia di persone, in tre quartieri diversi, per ribadire la solidarietà ai No Tav arrestati e per ricordare Valerio Verbano, ucciso dai fascisti il 22 febbraio 1980. Le giornate romane di mobilitazione si sono concluse con un presidio al carcere di Rebibbia, dove Chiara è rinchiusa nella sezione di alta sicurezza insieme ad altre compagne. Di fronte alle mura del femminile, oltre ai tanti solidali che si sono fatti sentire con cori, interventi e fuochi d’artificio, c’erano alcuni parenti e amici che comunicavano con le proprie care rinchiuse.

Trieste. Qualche centinaio di persone ha manifestato per la città contestando la banca San Paolo, implicata nella realizzazione della Torino-Lione.

Trento. Dopo una settimana piena di iniziative in vista della manifestazione, circa trecento persone hanno sfilato per la città. Presenti i comitati No Tav locali e molti compagni. I manifesti attacchinati, lo striscione di apertura e gli interventi ribadivano anche in questo caso la solidarietà agli arrestati e la giustezza del sabotaggio.

Genova. Un presidio di 300 Notav-TerzoValico si è trasformato in un corteo che ha percorso le vie di Genova in direzione della sede delle Ferrovie. Una volto giunto lì la sede è stata “cantierizzata” con reti cartelli e calcinacci mentre uno striscione in solidarietà agli arrestati è stato calato dal Ponte Monumentale.

Ivrea. Con un presidio sotto le mura del carcere i compagni hanno sottolineato come la questione No Tav e la solidarietà ai reclusi in generale siano oramai strettamente collegate.

Modena. Molti manifestanti e comitati contro la gestione dell’emergenza terremoto hanno protestato contro la devastazione del territorio e in solidarietà ai No Tav.

Valle Scrivia. I cinquecento manifestanti radunatesi intorno al cantiere del Terzo Valico di Pozzuolo Formigaro hanno divelto 8 km di recinzioni.

Firenze e Pisa. Si sono svolti in città cortei per unire le lotte ed estendere la solidarietà, nonché contro il neo-eletto presidente ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Nantes. La manifestazione già indetta in precedenza contro l’aeroporto di Notre-Dame des Landes ha fermamente preso posizione a sostegno dei No Tav arrestati in Italia. Durante il corteo, tra due enormi palazzi, è stato appeso uno striscione con la frase «Chiara, Claudio, Niccolò, Mattia liberi. Libertà per tutti! No Tav». I treni in partenza dalla stazione sono stati bloccati per diverse ore e molte agenzie di viaggio e banche siano state colpite. Inoltre la polizia ha dichiarato il centro “zona rossa”, tentando di impedire il percorso della manifestazione con un ingente schieramento di agenti e mezzi di contenimento (camionette, barriere, grate). Il divieto non è stato accettato, perciò al tentativo di accedere al centro sono seguiti pesanti scontri estesi a diverse zone della città, con l’uso massiccio di lacrimogeni e idranti. Durante gli scontri, viene incendiata la trivella di un cantiere delle SNCF, le ferrovie francesi. Ascolta il racconto della giornata a Nantes fatto da una delle compagne bandite da Torino nell’ottobre passato, trasmesso questa mattina da Radio Blackout :

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2014/02/carla_nantes.mp3]

Altre manifestazioni a Lecce, Novara, Grugliasco, Roma, Vercelli, Pavia, Pistoia, Brescia, Ravenna, Caltanisetta, Bari, Martesana, Belluno, Asti, Reggio Emilia, Adria, Perugia, Legnago, Pesaro, Cremona, Cosenza, Albano, Barletta, Marina di Carrara, Oriolo Romano, Cesena, Savona, Benevento, Mantova, Taranto, Ventimiglia, Lugano, Atene, Salonicco, penisola Calcidica, Istanbul…

Se il 22 febbraio non è l’inizio, certo non è neppure la fine…

Ascolta le dirette della giornata raccolte da Radio Blackout 105.250 FM da varie piazze italiane ed estere e scarica, leggi e diffondi il pieghevole “Era di maggio”, distribuito in alcune delle piazze.