Caselli in Barriera/2

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6 marzo. Torino. Mentre Caselli e soci, su invito dell’Anpi, discutono di “terrorismo, mafia, anarco-insurrezionalisti e No Tav” in una sala blindata da camionette e cordoni di celerini, a poche decine di metri di distanza un centinaio di No Tav replica con un fragoroso presidio. Dai balconi la gente della via ascolta interessata gli accorati interventi che si chiedono cosa mai ci azzecchi l’ex Procuratore Generale con la storia passata e recente di Barriera, costellata da dure lotte e coraggiosi episodi di resistenza che sono stati evidentemente rimossi da chi quella memoria storica si vanta di preservare. Tra fragorose battiture sui cassonetti, cori in solidarietà ai quattro arrestati, canzoni e grossi petardoni lanciati nei pressi della sala comunale, il presidio si trasforma presto in un corteo che si snoda per le vie adiacenti. Anche qui interventi, scritte, cori e botti rispiegano ancora una volta al giudice in pensione e ai suoi quattro vecchi amici che se le accuse di terrorismo avevano come obiettivo quello di disperdere e spaventare il variegato movimento NoTav evidentemente hanno fallito il colpo.