Ascolta il mare, Guccio
Guccio ascoltava il mare
con il coraggio degli esploratori
l’inquietudine dei marinai
beveva la vita tutta d’un fiato
e se ne ubriacava
come uno scaricatore di porto
alle prese con il suo primo amore
chissà in quale tempesta si è addentrato scrutando l’orizzonte
chissà quale sirena interiore ha cantato per lui
Ascolta il mare, Guccio
la senti la bufera che urla?
la senti l’onda che cresce?
lo senti il vento che fischia tra gli scogli?
Ascolta il mare, Guccio
ti parlerà di noi
delle nostre vite burrascose
dei nostri sogni scagliati come sassi a filo d’acqua
Ascolta le nostre storie, Guccio
raccolte in mare da pescatori di speranza
volti di pietra e cuori di diamante
Ascolta le nostre voci rapite dai venti
inseguire tesori come pirati senza tempo
Ascoltaci lottare
ascoltaci giocare
ascoltaci ridere
ascoltaci piangere
ascoltaci, e portaci con te, lontano
alla scoperta di nuovi mondi
oltre le frontiere dell’ignoto
I marinai non muoiono
i marinai viaggiano.
E noi viaggeremo al tuo fianco.
Carcere di Alessandria, 25.2.2014
Mattia ha scritto questa poesia per Guccio, un caro amico e compagno con cui abbiamo condiviso tanti momenti di lotta, in Valsusa e dietro le barricate in Barriera di Milano contro gli sfratti, che ha deciso di andarsene, lasciandoci tutti più soli. Tanti, tantissimi compagni lo hanno salutato a Milano con un corteo lungo le strade del quartiere Giambellino e con una festa durata tutta la notte alla Pizzeria occupata, dove Guccio viveva e cospirava. Un saluto continuato anche il giorno dopo, durante i funerali nei dintorni di Casale Monferrato e conclusosi davanti al carcere di Alessandria, per condividerlo anche con Niccolò e Mattia. Da entrambi i lati di quelle fottutissime mura si è cantato a squarciagola «Si parte, si torna insieme, Chiomonte come Atene…», una delle tante canzoni composte da Guccio, di cui riconoscerete l’aria in questo video per promuovere la manifestazione del 22 febbraio a Milano.