Trapani non chiude, da Trapani si scappa

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Pare che ci sia lo zampino di Filippo Bubbico in persona – che è riuscito a rimanere attaccato alla poltrona di Vice-ministro degli Interni mentre Renzi e Letta si davano in cambio – nella mancata chiusura del Cie di Trapani Milo. E questo tanto per chiarire a cosa abbia portato la delicata discussione interna al Partito Democratico intorno al superamento dei Centri.

Ricorderete che, a metà gennaio, il Prefetto di Trapani aveva annunciato che imponenti lavori di ristrutturazione avrebbero costretto il Centro a chiudere i battenti per un bel po’ di mesi, ma da allora nulla è successo e solo ora si capisce il perché: secondo alcune fonti di informazione locali il Ministero all’ultimo minuto avrebbe convinto il Prefetto a tenere aperta la struttura durante i lavori. A funzionamento ridotto, per carità, che non si posson tenere tutte le gabbie piene mentre ci sono gli operai in giro; ma i posti complessivi disponibili in questo momento in tutta Italia per i senza-documenti prigionieri sono talmente pochi che bisogna far tesoro anche di qualche decina di letti. E poi, visto che le gare di appalto per la gestione del Centro continuano ad andare deserte, la Prefettura sembra abbia deciso di dare un mandato diretto (senza gara, dunque, ed evidentemente con altri costi) alla Croce Rossa. Intanto, dopo le proteste della settimana passata, il week-end trapanese è stato festeggiato con una bella fuga di tre prigionieri – che son riusciti a saltar fuori dalle gabbie sabato sera – e poi con un presidio domenica pomeriggio.