Le fatiche di Granata

11 aprile. Giornate impegnative per l’ufficiale giudiziario Costantino Granata che, sfratto su sfratto, si deve conquistare l’agognato salario: ma sulla strada tra lui e il suo stipendio la resistenza si intrufola sempre più spesso. Oggi è arrivato in Borgo Vittoria già scortato dalla Polizia; lui nega la proroga, mentre gli agenti fanno il loro chiedendo i documenti agli amici della famiglia sotto sfratto e, non paghi, pure il permesso di soggiorno per i non italiani, sia mai di trovare qualcuno che ne è privo. Sembra tutto finito ma all’improvviso compare un gruppone di solidali e Granata è costretto a darsela di gran lena seguito dal suo personale stuolo di poliziotti, sospendendo così uno sfratto che sembrava già eseguito. E se ne va più veloce del solito; forse perché giusto ieri nella stessa zona si era attardato troppo su un pianerottolo trovandosi costretto, visto il numero dei solidali accorsi a sorpresa, a dare una proroga di un paio di mesi (una proroga “estorta”, così l’ha definita). Gli agenti della sua scorta ieri però si son dimostrati più intraprendenti: invece di scappare con il loro ufficiale giudiziario preferito hanno chiamato i rinforzi e tentato di identificare chiunque provasse ad uscire dal portone. Cosa non gradita da un ragazzo che usciva di casa per andare ad un colloquio di lavoro che, rimasto impigliato al check-point nell’androne, ha cominciato ad inveire contro i poliziotti sostenuto dalla madre che ha voluto dire la sua agli agenti dalla tromba delle scale.