Saluto ad Alessandria

18 maggio. Alessandria. Verso sera una quarantina di solidali si reca sotto le mura del carcere di Alessandria per salutare Niccolò, Mattia, Gianluca, Paolo e Ivano e tutti i detenuti lì rinchiusi. Un’ora sentita e rumorosa, scandita da botti, cori e canzoni.  Nonostante il vento che rende difficile la comunicazione, se non le parole, tra una folata e l’altra arrivano chiaramente le voci dei compagni. Voci felici e rabbiose, voci che risuonano di gioia e libertà. Finché, dopo un esplosione di fuochi d’artificio, ci si saluta con la promessa di vedersi in aula al processo.