Buon senso

Le righe che seguono sono delle note scritte da Andrea, redattore di Macerie arrestato il 3 giugno e da allora rinchiuso prima a Ravenna, poi a Torino e infine Asti. Date le circostanze, sta guardando la televisione, un’attività alla quale crediamo non fosse particolarmente avvezzo. Abbiamo ricevuto degli appunti a partire da una notizia data al Tg regionale, e abbiamo deciso di pubblicarli. Perchè, di tanto in tanto, ricordare che la falsificazione in atto del linguaggio ha raggiunto proporzioni che si prendono ormai gioco del buon senso, non è un esercizio inutile.

 

  [4/7/2014]

«Troppo pericolosi, nessun decollo fino a nuovo ordine». Così titola stasera il tg regionale per raccontare ai piemontesi la decisione dell’esercito americano di bloccare temporaneamente i voli degli F35, dopo che uno di questi è andato a fuoco su una pista militare della Florida, in fase di decollo, a causa di una perdita d’olio. Incidente – e non è il primo – provocato da un errore di progettazione, che ha mandato in fibrillazione non solo i pezzi grossi del pentagono ma anche, più vicino a noi il primo cittadino di Cameri e i sindaci piemontesi. A Cameri, come sapete, si assemblano gli F35 e questa notizia dall’America arriva proprio ora che pure il Ministero della Difesa italiano fa le bizze, mettendo in dubbio parte delle commesse e della produzione.

Checché ne dicano i redattori di Via Verdi, però, questi F35 che si incendiano ancora prima di spiccare il volo – mettendo in così grande imbarazzo militari, sindaci e sindacalisti – pericolosi non lo sono affatto. Ad essere pericolosi, sembra, sono quelli che riescono a partire: ad ogni decollo un bombardamento, manciate di morti, e ad ogni atterraggio ben riuscito la possibilità di una nuova strage per il giorno successivo. Questi F35 con la coppa dell’olio difettosa, invece sono pericolosi quanto una Panda che ha preso il marciapiede. Al limite va a fuoco il pilota, ma questo è “il male minore” – per usare l’espressione che usarono al Pentagono prima di bombardare Hiroshima, ma usandola per una volta con un po’ più di buon senso. Sarebbero dei giocattoli costosissimi e ipertecnologici, ma sostanzialmente innocui. E forse, oltre a salvare la vita di centinaia di migliaia di persone, a togliere dal pericolo quartieri e interi villaggi in continenti lontani, salverebbero pure l’anima dei sindacati, che ancora stan lì a giocar con le parole per far finta di salvare contemporaneamente etica e occupazione dello stabilimento di Cameri. Con buona pace dell’esercito americano e del titolista del tg regionale.