La colazione del Ramadan
Il sole è prossimo a calare a Porta Palazzo e come ogni sabato si intravede un gruppetto di persone uscire dalla moschea di corso Giulio 6. Tuttavia non si tratta dei frequentatori abituali, ma di… turisti. Ormai da queste parti non è raro incontrare qualcuno che, reflex alla mano, sia pronto a immortalare ogni cosa come parte di quel mix socio-culturale che si vorrebbe ripulito dagli sprazzi di conflitto e ingovernabilità di queste strade.
Uno scatto alla mongolfiera e alla scuola Holden, tra i “simboli” del rinnovamento del quartiere; un flash alle donne del pane e ai montatori dei banchetti del grande mercato di Piazza della Repubblica, elementi caratteristici proprio di quell’immagine multiculturale su cui tanto si sta puntando per rendere attrattivo il quartiere. Ed ecco che il melting pot di cui tanto si riempiono la bocca è servito.
Che Porta Palazzo stia cambiando volto, ve ne abbiamo già parlato tante volte. Questo è diventato terreno di investimento della Compagnia di San Paolo e dei vari padroni che tirano le fila dei processi della riqualificazione urbana e sociale, base questa della nuova gestione dello spazio non solo a Torino.
Ma l’amministrazione comunale locale, con l’intervento di The Gate, da anni si occupa di preparare il terreno alla trasformazione, dimostrando così di essere all’avanguardia nella gentrificazione di pezzi di città. Nella pratica, da queste parti ciò coincide con l’allontanamento di senza-documenti e venditori abusivi, gli indesiderati di turno. Infatti da questa primavera il consueto mercato abusivo della domenica è stato allontanato da Piazza della Repubblica e relegato all’ex Scalo Vanchiglia e anche il Balon del sabato ha subito recenti ristrutturazioni: polizia e vigili fanno piazza pulita degli ambulanti senza permesso per lasciare spazio ai banchetti di antiquariato e vestiti artigianali.
Ma torniamo ora a quel gruppo di turisti che usciva dalla moschea di Corso Giulio 6. L’iniziativa a cui partecipavano è una tra le tante che oramai attraversano le vie di Porta Palazzo. In particolare questa prevedeva un percorso itinerante alla scoperta dei “vicini” e del “mese di digiuno” del Ramadan, con tanto di “giro nel fermento pre Iftar di Porta Palazzo tra le attività commerciali (macellerie halal, panetterie, pasticcerie)”, una visita alle “gastronomie che preparano la colazione per gli affamati e assetati avventori musulmani” e uno sguardo “alle donne del pane e i banchetti improvvisati di leben, burro, menta e bevande”. Una presentazione di fenomeni legati alla vita quotidiana, tra i quali spiccano proprio gli abusivi, dipinti come caratteristici di questa zona quando conviene e tanto ostacolati dalle pattuglie interforze durante l’anno. Il periodo del Ramadan, si sa, è un momento delicato per intervenire contro i mercati non autorizzati in un quartiere in cui la componente islamica è forte. Allora se non è il momento buono per cacciare gli indesiderati, tanto vale trarre profitto dalla loro presenza, almeno in termini di immagine, puntando sull’aspetto folkloristico che tanto piace a turisti e avventori più o meno occasionali.