Sedativi e matrioske in corso Brunelleschi

In una struttura ormai in gran parte inutilizzabile, per far fronte alla forte conflittualità mostrata negli ultimi tempi dai reclusi, chi dirige il Cie di corso Brunelleschi sta tentando di percorrere diverse strade. Ridurre quanto più possibile il numero dei reclusi – che sono attualmente 28 in una struttura che potrebbe rinchiuderne 180 – continuando a deportare o liberarne, a seconda dei casi, alcuni; e sedare chimicamente chi rimane, farcendo con  psicofarmaci il cibo fornito a pranzo e cena. Non si tratta certo di strade nuove, ma di iniziative che da sempre caratterizzano le gestioni dei diversi Centri.

Una novità assoluta riguarda invece i ragazzi arrestati nei giorni scorsi che, su ordine del Gip Elena Rocci, si trovano ora agli arresti domiciliari nella sezione d’isolamento del Cie di corso Brunelleschi. Per quanto ne sappiamo non era mai accaduto finora che qualcuno scontasse degli arresti domiciliari all’interno di un Cie. Al momento è difficile dire con certezza se questo inedito intreccio, o meglio, questa matrioska di detenzione penale e amministrativa, sia frutto del caso, o sia invece legata ad alcuni dei decreti svuotacarceri degli ultimi mesi, che prevedono un utilizzo più frequente, a fini cautelari, degli arresti domiciliari rispetto al carcere.