Da Ponte Galeria a Bari
Sabato scorso Fatì, recluso nel Cie di Bari, dopo 6 giorni di sciopero della fame e della sete, ha deciso di cucirsi le labbra per protestare contro la propria detenzione e per essere liberato. Ogni tentativo di convincerlo a porre fine alla protesta fatto finora dai gestori del Centro è stato vano: Fatì continua a ripetere che smetterà solo quando verrà liberato. Prima di essere spostato a Bari, Fatì era rinchiuso nel Cie di Ponte Galeria, da cui è stato trasferito anche in seguito ai suoi racconti, che non devono aver fatto molto piacere alla cooperativa Auxilium e alle forze dell’ordine, già parecchio in difficoltà a mantenere l’ordine all’interno del Centro romano.
Di ieri pomeriggio, inoltre, la notizia della tentata fuga da Ponte Galeria di un gruppo di reclusi, che hanno provato a calarsi con delle funi ma sono stati purtroppo bloccati dagli agenti nei pressi della recinzione.