Le ricette di Auxilium e Pd

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«Roma, 18.10.2014

Ieri pomeriggio un gruppo di ragazze e ragazzi solidali con i reclusi e le recluse del CIE di Ponte Galeria ha interrotto la presentazione del libro ‘Cum Panis. Storie di fuga e memorie in quattro ricette’ organizzata e presenziata da esponenti locali dell’associazionismo e del PD, come Khalid Chaouki, in una biblioteca del quartiere Pigneto.
A lavarsi la faccia e la coscienza non c’erano solo politici e giornalisti: il buffet con “specialità mediorientali” era offerto dalla cooperativa Auxilium, la stessa che gestisce CARA e CIE, compreso quello di Ponte Galeria!


Dopo essersi sorbiti una mezz’ora di video in cui le donne profughe venivano vittimizzate, relegate alla cucina dei loro piatti tipici, all’essere mogli o madri, i solidali hanno esposto cartelli e hanno preso parola nella sala ricordando a tutti i presenti il ruolo dell’Auxilium e delle politiche del PD in ciò che è accaduto due giorni fa a Ponte Galeria.
Il 16 Ottobre, infatti, un ragazzo marocchino, in sciopero della fame da 13 giorni, è stato portato nell’infermeria del CIE dopo essere svenuto: lì è stato picchiato dalle guardie, legato e deportato. Tutto questo è successo mentre all’interno di Ponte Galeria era presente una delegazione “per i Diritti Umani”.
Lo schifo che ci fanno le guardie che lo hanno picchiato e l’Auxilium, che guadagna sulla reclusione di tutti e tutte le altre, è pari allo schifo che ci fanno i ricchi benpensanti di sinistra che vorrebbero che la “battaglia contro i CIE” fosse quella “per la legalità, contro gli abusi della polizia e per la difesa dei diritti umani”, retorica utilizzata da Khalid Chaouki per autodecretarsi paladino dei diritti dei migranti.
La lotta contro i CIE è la lotta di ogni immigrato/a contro il razzismo, il carcere, la reclusione e le deportazioni.
La lotta contro i CIE è di ognuno/a di noi contro le retate, lo sfruttamento, i controlli in strada, l’indifferenza.

Le lotte dentro i Centri d’Identificazione ed Espulsione ce lo raccontano: i CIE si chiudono con le rivolte»

Da Hurriya