Natale al CAAT

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Dopo l’ultimo sciopero del mese di ottobre, quando un ingente dispiegamento di polizia aveva impedito il blocco ai cancelli del Centro Agro Alimentare di Torino, i facchini ci provano ancora – ma questa volta a sorpresa e proprio a ridosso del Natale, momento in cui i loro padroni hanno l’occasione di riempirsi per bene i portafogli. Per la verità lo stato di agitazione è stato dichiarato già venerdì scorso: le rappresentanze sindacali interne e il Sicobas hanno infatti chiesto un incontro con i grossisti e le cooperative del Centro Agro Alimentare per discutere delle condizioni di lavoro delle centinaia di facchini, per la maggior parte immigrati, che ogni giorno caricano e scaricano i camion. Dal primo sciopero, riuscito, del 23 maggio scorso il sindacato aveva ottenuto l’apertura di un tavolo di trattativa che ad oggi ha dato ben pochi frutti: le giornate di lavoro sono ancora infinite, l’applicazione del contratto unico rimane un miraggio, il caporalato e le minacce fanno ancora da padroni in Strada del Portone 10. Ecco quindi la nuova richiesta di incontro alla quale le cooperative ed i grossisti non hanno però ancora dato risposta.

E così, nel tentativo di smuovere un po’ le acque e mettere qualcosa in più sul piatto della bilancia, intorno all’una e mezza di questa notte i facchini in lotta si sono materializzati davanti ai cancelli insieme ad un gruppone di solidali ed hanno cominciato a bloccare i camion in entrata. Beffata la polizia, il blocco sta tenendo e i camion non riescono ad entrare nella struttura.

Aggiornamento ore 5,30. Un’ora fa il blocco è stato tolto. Per ore nessun camion è passato e i facchini hanno ottenuto un incontro con le cooperative, i grossisti, la direzione del C.A.A.T e l’assessore Mangone per l’8 di gennaio.