Sgambetti
Qualche mattina fa anche i cancelli della TERMOTECNICA FUTURA SNC sono stati bloccati per circa un’ora da chi, in questo periodo, sta provando a mettere i bastoni tra le ruote alle ditte che ristrutturano il Cie torinese. Questa volta non solo a Torino e dintorni ma anche in quel di Mathi, piccolo comune del canavese dal quale, al numero 81 di via Martiri della libertà, partono i mezzi che si occupano della manutenzione della caldaia del Centro.
Alle prime ore del mattino tra genitori che portano i figli a scuola, impiegati che intasano i bar in attesa del primo caffè e qualche attempata coppia che si gode la frizzante brezza d’inizio giornata, qualche operaio è stato costretto a uno stop imprevisto dietro a uno striscione che recitava: “I reclusi hanno distrutto il Cie, Termotecnica Futura lo ristruttura, noi la blocchiamo”. E sebbene all’inizio, come sempre accade, lo stupore e l’irritazione per non poter portare avanti il programma lavorativo della giornata, sono gli umori di coloro che subiscono la forzata interruzione, presto i bloccati, messi di fronte alle proprie responsabilità, non possono che prenderne atto con rassegnazione. Con altra predisposizione d’animo, come sempre accade, anche questa volta sono arrivate le volanti dei carabinieri di paese che, poco avvezzi a gestire situazioni di questo tipo, tentano di prendere i documenti al gruppo dietro lo striscione. Non ricevendo come risposta alcuna collaborazione, restano interdetti in attesa di ordini dall’alto sul da farsi. Ordini che tardano ad arrivare tanto che il blocco fa in tempo a ottenere il ritardo voluto sui mezzi e a sciogliersi. Ma lo zelo deontologico dell’Arma è proverbiale finanche, una volta ricevute informazioni su come agire, inseguire in auto i nemici del Cie per ottenerne almeno l’identificazione. Nonostante ciò è comunque andato a buon fine lo sgambetto alla ditta delle caldaie; non sarà forse stata la stessa che ha lasciato i reclusi al freddo questo dicembre, ma ha partecipato, come hanno confermato i lavoratori stessi, alla ristrutturazione del Cie torinese permettendo la riapertura di alcune aree.
In Corso Brunelleschi negli ultimi giorni c’è stato uno spostamento di massa di reclusi dalle aree verde, viola e gialla – già agibili – e quelle tornate attive da poco. Da ciò che si sa in questo momento nell’area rossa, appena riaperta, dovrebbero esserci 35 persone divise in cinque stanze, in quella bianca 25. Sembra che le aree gialla, verde e viola siano state svuotate per la presenza di topi. Da quando la capienza è aumentata, nonostante sia difficile stabilire se si siano già raggiunti i millantati 90 posti disponibili, sono di certo aumentate pure le persone rinchiuse tra le mura di corso Brunelleschi che in un paio di mesi sono raddoppiate.