La storia infinita

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Il Suq della domenica, quel “mercato del libero scambio” da anni contestatissimo e oggetto di ogni tipo di intervento e attenzione da parte di amministratori e politici cittadini, torna di nuovo a far parlare di sé. Solo qualche settimana fa è stata la Lega Nord a voler dire la sua e tentare, come altri partiti di diverso e ugual colore hanno fatto nei mesi passati, di cavalcare il malcontento dei residenti e dei commercianti di via Monteverdi spaventati dalla notizia paventata di vedersi sbarcare il Suq sotto casa. Malcontento che migra da un posto all’altro, ma sempre tra i confini di Barriera di Milano e Aurora, ogni volta che si vocifera dello spostamento del mercato.

A marzo erano stati i residenti e i commercianti della zona intorno alle ex Officine Grandi Motori, incalzati da Fratelli d’Italia, dai presidenti di circoscrizione Conticelli e Durante, a sollevare la voce contro la delibera della Sala Rossa che indicava quell’area come idonea per ospitare il mercato. Il progetto poi è stato bloccato; per andare sul sicuro Marrone e compagnia cantante avevano portato un esposto in Procura sottolineando la mancata bonifica dell’area e la necessità di controlli prima del via libera al trasferimento. Mossa azzeccata visto che, come spesso e volentieri capita nel Bel Paese, la grossa zona industriale non ha mai subito un intervento di bonifica nonostante le intenzioni, rimaste parole al vento, di Esselunga, nuovo proprietario dell’area. E così, dopo gli accertamenti dell’Arpa vien fuori che lì il Suq non ci può andare visto lo stato di inquinamento in cui giace l’area e il direttore tecnico di Esselunga si becca pure una denuncia per violazione delle norme sulla tutela dell’ambiente.

Bella patata bollente da risolvere per gli amministratori che si son visti costretti a trovare in fretta e furia una soluzione. Sì perché la concessione di utilizzo dell’area dell’ex Scalo Vachiglia, dove da maggio del 2014 si svolge il tanto contestato mercato, è ormai scaduta. A maggio è stata prorogata di un altro mese la concessione e poi di nuovo si è prorogato fino alla fine di settembre.

Qualche settimana fa – come già anticipato – si pensava come papabile l’ex sede delle poste di Via Monteverdi ma, sicuramente più delle proteste leghiste, è lo spiazzo in questione a essere poco gestibile: niente mura che assicurino il confinamento  necessario affinché chi stende i suoi teli domenicali non prenda spazio non concesso nelle vie limitrofe. Cerca qua e cerca là i governanti, di circoscrizione o del comune che siano, non sono riusciti a cavare un ragno dal buco. Non che non vorrebbero che i venditori di chincaglierie della domenica svanissero nel nulla, ma essendo ormai il fenomeno di ingente portata non possono certo permettersi una soluzione prettamente repressiva, quanto piuttosto provvisori tentativi di tener sotto controllo la situazione.

Intanto domenica scorsa l’ex Scalo Vanchiglia, svolta la sua funzione di ghetto per un anno e mezzo dopo la cacciata da Porta Palazzo, ha chiuso definitivamente i battenti. Sotto gli occhi di civich zelanti nell’intento principale di non far entrare più nessuno nella location che fu, i venditori hanno steso i propri teli lungo il contro-viale di corso Novara e dentro come sempre alla ristretta prospettiva di guadagnare due soldi per una giornata ancora.

Ieri, invece, la situazione è stata più movimentata rispetto alla settimana prima, anticipata anche dalla dichiarazione di alcuni abitanti della zona sullo scendere in strada per un presidio contro una seconda domenica di mercato nelle vie sotto casa. Con la parte del corso davanti all’ex Scalo già chiusa dalla polizia muncipale dalle tre del mattino, sono arrivati all’aurora i venditori, i quali hanno nuovamente allestito la propria merce nell’area vicina, nell’isolato iscritto tra via Perugia, via Padova e via Amalfi. Poco dopo hanno fatto la loro comparsa i residenti indignati, un piccolo gruppetto che, citofonando palazzo per palazzo con concitata richiesta di scendere a protestare contro il Suq, ha messo su un piccolo presidio di venticinque persone. Tra di loro, come sempre, alcuni piccoli politicanti bipartisan tra consiglieri comunali e di circoscrizione alla ricerca di seguito. Anche qualche cellulare della polizia, dei carabinieri e gli immancabili in borghese non hanno fatto mancare la propria presenza, avendo subodorato una situazione meno liscia della volta precedente.

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Infatti i residenti dopo un po’ a non saper che pesci pigliare hanno deciso di bloccare il traffico del corso e urlare contro i mercatari tornati allo status di abusivi. Qualcuno più agitato: «Da più di un anno questo mercato porta solo ricettatori e degrado!»; qualcun altro maggiormente disposto ad abbassare i toni per rifilare i soliti discorsi sulla regolarizzazione e sulla legalità. 

Alcuni ragazzi hanno lasciato il banco di ammennicoli per avvicinarsi ai presidianti e rispondere loro esplicitando il proprio bisogno di  sbarcare il lunario. Durante la mezzoretta di discussione accesa tra le due parti c’è stato anche qualche rimbalzo di slogan ma presto la tensione è andata via via a scemare fino a che, dismesso il blocco e quietata la brezza pizzicante dello scontro verbale e del primo mattino, la zona ha iniziato a popolarsi dei soliti avventori domenicali. Uno, invece, solito si direbbe proprio non fosse. Stiamo parlando di un inviato di Striscia la Notizia che, con una ridicola giacca rossa con stampati punti interrogativi, girava un servizio in stile mediatico d’accatto sui problemi della popolazione. Residenti sul piedino di guerra a parte, non è che abbia ricevuto grossa collaborazione in risposta alle domande e alla telecamera. Ai ritornati abusivi non importava granché la sua presenza.

Molto più interessante sarebbe invece per loro sapere cosa accadrà la settimana prossima e se la voce girata negli ultimi giorni di uno spostamento nell’estremo nord della città sia fondata o meno. Invero rimane che chi dà vita al cosiddetto Suq ha completamente introiettato lo spostamento subìto manu militari da Piazza della Repubblica, dove il mercato abusivo della domenica è nato, e che a differenza dell’anno scorso non abbia idea di ritornarci.

Per ironia della “sorte”, nonostante il fatto che politici e associazioni abbiano lavorato duramente per ripulire la piazza dagli abusivi, pare che la gestione del Suq passerà proprio a ViviBalon, impegnata da anni nel riqualificare i banchi tra le vie di Borgo Dora. L’associazione non si poteva lasciar scappare un’altra occasione ghiotta, seppur legata all’amministrazione della miseria stavolta.  Quando verrà trovato un nuovo sito per la domenica, ViviBalon gestirà contemporaneamente un mercato che si vuole sempre più attraente e buona faccia nella cartolina del quartiere, e il Suq, quello degli indesiderati da spingere sempre più lontano da Porta Palazzo e dai suoi nuovi frequentatori.