Sull’inizio della mobilitazione

Torino è una città che si sta ristrutturando in fretta, che sta affinando i suoi meccanismi di controllo, messa a profitto e sfruttamento in uno spazio urbano in via di trasformazione, frammento dopo frammento, quartiere dopo quartiere. Preoccuparsi della governabilità del territorio e della popolazione è una priorità ormai dichiarata, evidente tanto nella maniera tartassante con cui misure su misure vengono comminate a chi lotta e si mette in mezzo, quanto nell’affinamento di strumenti per reprimere e impedire a livello capillare ogni comportamento non consono a questa gestione dello spazio. È in questo panorama che sta per iniziare la mobilitazione contro i dodici divieti di dimora, un tentativo sia di puntare i piedi per sparigliare le carte in tavola ed opporsi alle decisioni del Tribunale di Torino, sia di portare avanti con forza alcuni percorsi di lotta da tempo presenti in città. Alcuni compagni hanno provato a spiegare i motivi di questa scelta, le caratteristiche e gli obiettivi di questa mobilitazione.

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