Corrispondenze veneziane

Sono stati due anni intensi quelli che a Venezia hanno visto un gruppo di compagni intrecciare le loro vite, le loro penne e le loro voci con chi era rinchiuso dietro le mura di Santa Maria Maggiore. Un carcere incuneato nell’isola storica, a due passi dalle vetrine e dai turisti, attraversato da un fremito di lotta sfociato in rivolta, capace di propagarsi anche in altre strutture del veneto.

Un ciclo di lotta che, come sempre accade, si ritrova a far fronte alla repressione: non solo dentro le mura, a causa dei numerosi trasferimenti di detenuti, ma anche all’esterno dove i compagni sono stati colpiti da fogli di via, avvisi orali, fino ad arrivare alla richiesta di sorveglianza speciale che sarà discussa durante l’udienza del 20 settembre.

Sull’eco delle violazioni in reazione alla pioggia di misure cautelari emanate dal Tribunale di Torino, i compagni di Venezia si ritrovano a ragionare come potersi opporre a questa repressione, indicendo per il 16 settembre un’assemblea pubblica all’Ex Ospizio Occupato e invitando a rimanere nei giorni successivi per delle iniziative in città.

Per ricostruire le varie fasi di questa lotta e per abbozzare alcuni ragionamenti sull’avvenire, vi proponiamo due contributi audio. Il primo tratto da Radiocane risale al 2015 e riporta le sensazioni nel vivo della lotta attraverso le voci di alcuni compagni. Il secondo, di pochi giorni fa, è tratto da Macerie su Macerie in onda su Radio Blackout e ci offre alcune riflessioni più a sangue freddo in un’intervista al compagno verso cui è stata richiesta la Sorveglianza Speciale.

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2016/09/venice.mp3] [audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2016/09/audiovenezia-tagliato.mp3]