Senza mezzi

23 gennaio.  I lavoratori Gtt incrociano le braccia per ventiquattro ore per protestare contro la mancata assunzione di cento autisti e trentacinque operai prevista da un accordo pregresso con l’azienda che si è invece poi appellata alla legge Madia riuscendo a bloccarne l’iter.

Mentre pochi mezzi pubblici circolano per la città, pur nel rispetto delle prescrizioni sulle fasce orarie garantite, sotto Palazzo Civico i lavoratori assieme alle sigle autonome Faisa, Fast e l’Ug danno vita a un presidio di protesta per chiedere all’amministrazione il rispetto degli accordi. Durante il presidio alcuni pullman che ancora circolano per la via vengono bloccati e gli autisti sono invitati ad unirsi allo sciopero.

Una delegazione di lavoratori incontra poi l’assessore Lapietra e il presidente di Gtt Ceresa che si impegna a informarsi sulla possibilità di assumere i quindici dipendenti già selezionati. Nel pomeriggio anche Cgil, Cisl e Uil manifestano sotto Palazzo Civico aderendo alla protesta regionale che chiede il rispetto delle clausole sociali per il subentro del personale negli appalti esterni.

L’adesione allo sciopero in mattinata è di quasi il 70% con un’adesione massiccia delle officine di riparazione.