Colonizzatori

 

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Una nuvola galleggiante di palloncini rossi indica il ritrovo di un presidio itinerante, si tratta di “Un’invasione di fotografi che catturerà il quartiere Aurora con uno sguardo pop” – recita l’indizione dell’iniziativa. Comincia così il Festival della cultura dal basso, che durerà fino al 14 di maggio, con l’obiettivo di far diventare le zone di Aurora, Porta Palazzo e Borgo Dora un distretto della cultura. Una serie di iniziative in programma o demandate all’intraprendenza di improvvisati “attivisti culturali”, che avrebbe lo scopo di promuovere i luoghi di questo quartiere in trasformazione. Un modus operandi non nuovo delle politiche urbane per rendere i quartieri appetibili e desiderabili ai nuovi investitori e abitanti venturi, ripulendo l’immaginario con pagliacciate apparentemente innocue, come un tour fotografico, dal conflitto e dalla violenza latente che questi processi di trasformazione portano con loro. Un quartiere bello, pacificato e come essi stessi ci suggeriscono da invadere.

Prima ancora che l’evento abbia inizio, una pattuglia presidia il punto di ritrovo, ai giardini Ex-Gft lato corso Vercelli, mentre una squadra di netturbini ripulisce la zona attorno. Una serie di coincidenze piuttosto insolite per una domenica mattina, segno forse che l’invasione ha inizio e si muove già su un terreno scosceso e tutt’altro che appianato.

A parte questo aneddoto la festa non tarda a scontrarsi con una realtà per nulla pacificata. Un gruppo di persone infatti ha deciso di rovinare gli scatti di questi fotografi; una contestazione fatta di cartelli che ricordano agli avventurieri che queste strade non sono un museo a cielo aperto fruibile a fascie orarie. Sono invece luoghi dove si vive quotidianamente sulla propria pelle gli effetti delle trasformazioni urbane, ma c’è chi prova a resistere. Dopo una calorosa accoglienza a spintoni da parte della Digos, già presente sul posto, compaiono immediatamente i lampeggianti di due camionette a sottolineare il carattere per nulla neutrale di questa iniziativa. Il gruppo di contestatori continua a seguire dalle vie laterali mentre i fotografi si spostano su via Cuneo, serrata dalla polizia schierata, per poi sbucare fuori su corso Emilia, decisi a virare verso il Balon e la Scuola Holden. Il gruppo di persone accorse a guastargli la festa si piazza sul ponte, incrociando il percorso dei palloncini rossi, costringendo così i baldi attivisti culturali a passare sul marciapiede scortati dalla polizia, con lo sguardo basso tra gli insulti.