Come una forbice

Le politiche di gestione e riorganizzazione del Welfare sono oggetto di profonde trasformazioni. Se dopo la metà del ‘900 lo Stato aveva necessità di garantire un sistema di riproduzione sociale, ora le decurtazioni e i tagli all’apparato dei servizi erogati dagli enti dello Stato sono sempre maggiori, rendendo difficile, se non impossibile, l’accesso a una grossa fetta di popolazione.

Il settore dei servizi si sta legando sempre di più a investitori privati interessati a offrire prestazioni a determinate categorie di persone, con mire speculative ed effetti disciplinanti su chi ne usufruisce. È il caso dei social housing in risposta all’emergenza abitativa, il lavoro volontario offerto ai richiedenti asilo oppure l’utilizzo delle mutue private.

Questa volta, però, abbiamo calato lo sguardo sulla forbice del sistema sanitario. In una lama c’è il restringimento dei canali d’accesso alle cure, con il mero scopo di ottimizzare gli sforzi e massimizzare il profitto. Negli ultimi anni la percentuale di italiani che ha rinunciato a curarsi è lievitata in maniera inquietante, parallelamente l’aspettativa di vita si è abbassata. L’altra lama raccoglie la riorganizzazione della manodopera, a partire dall’esorbitante carico di lavoro che grava sulle spalle degli operatori. Nel pubblico le assunzioni sono bloccate, solo il 50% del personale pensionato viene sostituito. Le cooperative o le agenzie interinali che portano i lavoratori all’interno delle strutture di cura, pubbliche o private, costringono a svolgere la stessa mole di lavoro riducendo al contempo le ore retribuite e il numero del personale.

Per una panoramica abbozzata sulle trasformazioni nel Welfare della Salute, vi segnaliamo il podcast di Macerie su Macerie del 15 dicembre.

Di seguito invece ecco alcune voci di lavoratrici e lavoratori.

Qui (parte 1 ; parte 2) potete ascoltare le parole di chi ha provato a organizzarsi e lottare nel mondo delle A.S.L., al Policlinico Umberto I di Roma;

Qui invece una testimonianza della lotta delle OSS contro la cooperativa torinese Punto Service, all’interno del settore privato.