I conti del Salone

4 aprile. È un gioco di scatole cinesi quello che caratterizza la gestione dei grandi eventi su cui si basa una buona fetta dell’industria culturale della città di Torino, di sicuro però se c’è da rimetterci in primis sono sempre i lavoratori. È il caso della Fondazione del Libro che, dopo la mancata ricapitalizzazione e la pietra tombale sulla gestione dell’omonimo Salone Internazionale, si ritrova con 3 milioni di debiti da coprire. Tra questi non solo sei mesi di stipendio per i 12 dipendenti diretti della Fondazione, ma anche i compensi per i sevizi offerti dalle società in subappalto (tra cui Gl Events e Ventana Group) che, sarebbe interessante capirlo, nell’attesa potrebebro anche aver lasciato a stecchetto i corrispettivi lavoratori che hanno operato all’ultimo Salone del Libro.