Corteo contro i divieti

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“La rabbia sociale ve la farà pagare”, questo il coro rivolto a padroni e polizia, che rieccheggia tra i palazzi di corso Giulio Cesare durante la manifestazione di ieri sera per le vie del quartiere. Una cinquantina di persone sono scese in strada per parlare di quest’ultima inchiesta repressiva che ha distribuito sei divieti di dimora da Torino, e per ricordare le lotte che i compagni e le compagne che attraversano e si organizzano all’Asilo Occupato hanno sempre portato avanti con gli sfruttati di questo pezzo di città.

Torce e fumogeni passano di mano in mano fino a scomparire tra i vicoli di Aurora, portate come una fiaccola da qualche ragazzino entusiasta e scalmanato. Qualcuno segue il corteo dal marciapiede, con il caldo le strade si popolano e le persone si affacciano incuriosite dai palazzi.

La presenza della polizia non è così ingente come le testate dei giornali e il clima di emergenza costantemente evocato farebbero immaginare: digos a piedi in testa, una camionetta a seguire il codazzo di persone e un altro paio a presidiare il sacro cristallo della Lavazza.

La manifestazione sale verso Barriera di Milano per poi scendere di nuovo da corso Palermo. Infine si scioglie ai giardini del Toro, via Alimonda, tra le mamme arabe che pascolano i loro marmocchi fuori di casa in questo periodo di Ramadan. Le bombolette di vernice esalano l’ultimo respiro a completare una scritta sul pavimento del giardino “Fuori la polizia”.