Balon: the final countdown!

L’accelerazione impressa alla riqualificazione di Porta Palazzo sembra non arrestarsi nemmeno per le feste natalizie, arriva così la notizia che a partire dal 19 gennaio tutta la parte dello storico Balon che si sviluppa tra canale Molassi e San Pietro in Vincoli dovrà essere spostata definitivamente in via Carcano, dietro al Cimitero Monumentale. La delibera comunale sembra voler mettere definitivamente il sigillo a questo mercatino delle pulci e sopratutto alle possibilità di sopravvivenza di mercatari e avventori, per farne – chissà – un passerella del vintage e dello chic.

Il tutto è avvenuto, nel corso degli anni, con una parabola esemplificativa del processo di attacco alle condizioni di vita dei meno abbienti: prima le autorità si sono assicurate di ripulire il mercato dagli abusivi, aizzandogli contro i regolari, e costringendo tutti a pagare un plateatico sempre maggiore; poi hanno suddiviso il Balon in due zone rispettivamente gestite dall’Associazione Commercianti (la parte più a modo e ordinata) e da ViviBalon (la parte più popolare e “stracciona”); infine hanno prima obbligato i mercatari dell’Associazione a mettersi in regola con le  norme europee e pagare sempre più per assicurarsi di fare mercati tutto l’anno. Ora stanno obbligando i mercatari della seconda parte a spostarsi. Questi ultimi finiranno dove già esiste il suk della domenica, una zona scomoda e fuori mano, non facilmente accessibile coi mezzi.

Ma la decisione presa in Sala Rossa sembra sortire un certo malcontento, tra un lenzuolo e l’altro si vocifera di manifestazioni, in tanti dicono che non sono disposti ad andarsene. Così nella giornata di ieri, sabato 30 dicembre, i responsabili di ViviBalon hanno indetto un’assemblea per le quattordici, un primo momento di confronto a cui hanno partecipato una trentina di persone. Dopo alcune parole per fare il punto della situazione i mercatari hanno deciso di partire in corteo verso il Comune.

“Sindaca scendi!!!- grida una ragazza mentre il vociare aumenta. La spontaneità regna sovrana al punto da non avere nemmeno un megafono per spiegare la protesta ai passanti, ma la foga sopperisce in qualche modo: cori, discorsi urlati a squarciagola, dita incollate al citofono del palazzo comunale ovviamente chiuso (è sabato pomeriggio), fino a gettarsi in mezzo alla strada per bloccare il flusso dei tram. La situazione rimane in stallo fino all’arrivo di alcuni vigili e agenti di polizia, che cercano di sedare gli animi e di consigliare ai mercatari “il giusto modo di manifestare”, con tanto di vademecum su autorizzazioni e preavvisi. Infine, dopo circa un oretta di trambusto, il gruppo si scioglie.

Il prossimo appuntamento è previsto per lunedì 7, alle ore 18, assemblea pubblica in canale Molassi. Ciò che pare evidente è che non basteranno due schiamazzi sotto ai palazzi del potere per arrestare questa decisione incastonata nei piani dell’imprenditoria e dell’amministrazione torinese, per quanto le persone di questa parte di mercato hanno già dimostrato in passato di non essere disposti ad andarsene senza colpo ferire.

Resta anche da chiarire, e forse lo scopriremo, la posizione di ViviBalon in tutta questa vicenda, che da un lato è responsabile da anni dei continui aumenti di prezzo del plateatico, della gestione frazionata del mercato e della caccia all’abusivo, dall’altro si riscopre agitatrice di folle nel momento in cui vede messo in pericolo il suo stesso profitto … dato che se c’è una cosa chiara a tutti è il tentativo delle istituzioni di fiaccare a tal punto questo mercato da renderlo sconveniente per chiunque e infine eliminarlo.