Impressioni di febbraio

 In via Alessandria

Rumore di muri che cadono, di lamiere, di vetri rotti e attrezzi edili. In via Alessandria 12 sembra sia in allestimento un cantiere. I lavori proseguono tutta la notte, la terza con gli operai dentro, e la loro eco si riverbera intorno all’una del mattino insieme alle risate sguaiate dei cani da guardia che sul corso passano annoiati le ore. Questa canea è insopportabile anche per i pazienti. Qualcuno gli urla dalla finestra di stare zitti, uno se la ghigna e chiosa con accento della capitale: “Anche loro vogliono dormì!”. Non si sa chi sarebbero questi “loro”, forse il pronto celerino ha letto i fantasiosi articoli su un quartiere sotto il controllo degli anarchici e pensa ai palazzi di Aurora come un alveare di covi sovversivi. Sarebbe bello un alveare di sovversivi, ma presumibilmente a urlare è solo qualcuno che si deve alzare presto per andare a lavorare e s’è rotto le palle pure lui.

Intanto…

Nelle ultime ore ha iniziato la strategia d’attacco del questore alla solidarietà ricevuta da compagni e compagne, oltre a parlare di prigionieri riguardo agli arrestati, si stupisce del calore che si è espresso in questi giorni e inizia a usare i dividenti. Lo segue a ruota il vicesindaco. Neanche in questo sono stati originali!

“Questi sono delinquenti, animali da covo sovversivo, mostri, anarchici folli, non sono come gli altri, vogliono abbattere l’ordine democratico!”.

Intanto il rumore della gru nel cortile dell’Asilo che distrugge incalza insieme a colpi inferti contro chissà cosa là dentro, e viene da chiedersi se poi a questa democrazia di lacrime e sangue, di stragi in mare, di lavoro con paghe da fame, affitti che stritolano, bollette ogni mese, ambienti avvelenati  e chemioterapia, sempre più individui opporranno altro.

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