La coalizione della bottega aperta
A quanto pare, il detto “a carnevale ogni scherzo vale” deve essere stato abrogato, e pure a larga maggioranza. Non c’è altra spiegazione per comprendere l’ondata di isteria provocata dalla sfilata di martedì grasso sotto casa Appendino & Lavatelli associati. Dal guardiano più ortodosso della rivoluzione grillista fino all’ex senatore PD ultras del TAV, passando per la salma di un Procuratore in pensione, negli alti ranghi non c’è chi non abbia deciso di sfidare il comune senso del ridicolo per indignarsi, condannare, esecrare, stigmatizzare, e soprattutto dissociarsi: ma dissociarsi da cosa?! Ma chi vi conosce?!
Diamo comunque il benvenuto alla neonata coalizione della bottega aperta, il blocco a difesa degli interessi privati della prima cittadina e degli affaristi di ogni colore. Interessi talmente inconfessabili da dover essere spacciati a cittadini benpensanti, ipocriti e bigotti come “sfera personale” della povera Madama Chiara e della sua sacra famiglia. E la sfera personale degli abitanti di un borgo Aurora militarizzato per lo sgombero dell’Asilo? Non esiste. E la sfera personale degli arrestati e indagati per l’operazione Scintilla, di cui avete letto avidamente le conversazioni intercettate grazie a un’inchiesta per associazione sovversiva già franata miseramente? Figuriamoci. E allora, se ci tenete tanto a separare sfera politica e sfera privata, almeno alle prossime elezioni risparmiateci le foto di una candidata sindaca col pancione al 45% per affrontare al meglio la campagna elettorale…
Ma torniamo alla coalizione della bottega aperta. La sua missione di difesa, copertura e giustificazione degli interessi delle autorità ha bisogno di una guerra continua contro poveri e sfruttati: dalle baraccopoli dei braccianti delle piantagioni di arance e pomodori, ai ricoveri di fortuna di chi osa accamparsi su un terreno presto edificabile, dai rifugiati nelle palazzine del ex-MOI, fino agli ambulanti abusivi del mercato del Balon. Contro questi ultimi, il fronte unico si presenta compatto più che mai: dal fianco destro i fascisti Fratelli d’Italia presentano esposti in Procura e la loro deputata Augusta Montaruli si fa le selfie per denunciare il degrado del mercato (e nel frattempo i ladri le svaligiano casa, ben le sta); dal fianco sinistro la deputata del PD Silvia Fregolent chiede l’intervento del Prefetto (e sfonda una porta aperta, quella del Ministro degli Interni Matteo Salvini) per far rispettare l’ordinanza di sgombero della Appendino, e il cerchio si chiude, tra gli applausi del tifosi di tutti gli schieramenti.
Ma c’è un colpo di coda di questo carnevale, una ciliegina di grottesco: stamane qualche strenuo sostenitore della Madama ha tenuto un presidio sotto al comune in sua solidarietà; fonti indiscrete dicono che sia dovuta scendere pure lei dalla Sala Rossa per raggiungere il numero legale per scattare la selfie di rito, numero che ultimamente pare non riuscire più a raggiungere né dentro né fuori Palazzo di Città.
Ma che ne sanno costoro, carnevale già se n’è andato, vagli a spiegare che è primavera, il 21 è alle porte, il 30 marzo è lì lì.